Assalto al portavalori in Irpinia,
in fuga almeno quindici rapinatori

Assalto al portavalori in Irpinia, in fuga almeno quindici rapinatori
di Gianni Colucci
Mercoledì 5 Dicembre 2018, 07:00 - Ultimo agg. 14:04
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Inviato a Serino

Una ruspa, nascosta in un furgone, che entra in azione per sfondare il blindato, la schiuma della cassaforte che protegge in un guscio il bottino. Ee poi centinaia di colpi di kalashnikov esplosi mentre le auto in transito venivano speronate. Una quindicina di malviventi, probabilmente pugliesi, in azione sul raccordo Avellino-Salerno vedono sfumare il colpo da otto milioni, ma un paio di milioni riescono a portarli via.

Sono i carabinieri e la polstrada a contribuire al fallimento dell'operazione che era stata studiata nei minimi dettagli. I due furgoni portavalori arrivavano dalla Banca d'Italia di Salerno ed erano diretti al caveau della Cosmopol a Pianodardine di Avellino: da oggi sono in distribuzione le pensioni. Una vettura dell'Arma con a bordo un detenuto e due militari, stava transitando mentre i malviventi distruggevano la blindatura del portavalori, poco oltre l'ingresso di Serino del raccordo, in direzione Avellino. Le cinque guardie giurate di scorta prima hanno resistito rifugiandosi all'interno del mezzo, quindi sono state costrette a scendere e i ladri le hanno messe faccia a terra tendendoli sotto tiro.
 
È stato l'imprevisto che ha mandato a monte quasi tutto. Uno dei carabinieri ha cominciato a sparare distogliendo i ladri e mettendoli in fuga, ma anche la Polstrada era arrivata sul posto mentre, come in un film d'azione, uomini incappucciati davano fuoco ad una decina di autovetture utilizzate per l'agguato e si appropriavano delle auto in transito, bloccate con chiodi a tre punte sparsi sull'asfalto.

Scene da poliziesco: in pochi minuti sono state esplose decine di proiettili e bruciate nove auto, mentre i ladri scappavano con le vetture sequestrate agli automobilisti. Le auto poco dopo sostituite dai malviventi con altri mezzi. Un vasto spiegamento per tentare di fare il colpo dell'anno, che comprendeva anche l'utilizzo di un'autocisterna messa di traverso sull'altra corsia del raccordo, tra Atripalda e Serino, in direzione di Salerno. Anche qui tre autovetture sono state date alle fiamme per bloccare eventuali inseguitori.

Qualcosa o più di qualcosa non ha funzionato e i ladri che sono riusciti a fuggire su strrade secondarie in direzione del Foggiano e hanno fatto perdere le loro tracce. Nessun ferito nonostante l'azione violentissima, carabinieri e polizia al lavoro a tutto campo. Si cercano gli uomini che volevano essere d'oro, che comunque hanno due milioni, ma anche i basisti che hanno fornito informazioni estremamente circostanziate. Sono loro che hanno consentito ai malviventi i studiare l'operazione nei dettagli.

«Mi hanno fermato quando ho bucato per i chiodi sulla strada e mi hanno fatto scendere - dice una signora di Avellino che a bordo della sua Yaris è stata intercettata dai malviventi in fuga - Ho provato a resistere, poi ho capito che facevano sul serio e mi solo allontanata oltre il guard rail». Anche un uomo di 60 anni, Pietro di Salerno, è stato bloccato mentre era a bordo della sua Jeep. «Mi hanno chiesto le chiavi, imbracciavano un mitra. Sono sceso, mi hanno detto che non mi avrebbero fatto del male. Sono fuggiti, non prima di aver cosparso di benzina ed incendiato le loro auto. Poco più là i carabinieri sparavano».

Altre decine persone hanno assistito alla scena, alcuni hanno ripreso con i telefonini distintamente i malviventi incappucciati, mentre recuperavano il bottino e saltavano nelle auto bloccate con i chiodi.

L'indagine è coordinata dal procuratore di Avellino Rosario Cantelmo che pochi minuti dopo i fatti era sul posto con il suo sostituto Roberto Patscot, il comandante provinciale dei carabinieri Cagnazzo e il capo della Polstrada Alfano.

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