Scuola, riparte il servizio refezione:
​niente lunch box, pasti anche in classe

Scuola, riparte il servizio refezione: niente lunch box, pasti anche in classe
di Flavio Coppola
Mercoledì 13 Ottobre 2021, 07:22
4 Minuti di Lettura

No al lunch box, sì al tradizionale scodellamento dei pasti. Ma non soltanto nei refettori, sacrificati l'anno scorso per allargare le classi sull'altare del Covid, bensì anche tra i banchi.
Ancora un colpo di scena nella complessa vicenda della ripartenza del servizio di refezione scolastica ad Avellino. Ieri mattina, l'ultimo faccia a faccia a Palazzo di Città tra l'assessore all'Istruzione, Giuseppe Giacobbe, e l'impresa titolare dell'appalto. Si dovrebbe partire tra il 21 e il 22 ottobre. Data non ancora ufficiale. Ma siamo alle ultime rifiniture.

Quindi, la novità: stop al sistema del vassoio sigillato con pasti monouso fortemente suggerito nonostante l'aggravio di costi dai dirigenti scolastici. È un colpo di scena fino a un certo punto.

Spunta infatti una direttiva regionale dell'anno scorso che lo vieta e che invece contempla pienamente lo scodellamento. Modalità operativa che piace di più anche all'amministrazione comunale: «È stato dunque concordato riferisce Giacobbe che si procederà tranquillamente con il sistema tradizionale. Più semplice per gli operatori, meno costoso per tutti».

A questo punto non si tornerà più indietro. Tornano dunque i refettori tradizionali. Anche se non dappertutto. «In molti edifici ricorda l'assessore le sale mensa sono state utilizzate per ricavare aule più ampie e garantire il distanziamento. Dunque, laddove non sarà possibile utilizzare i refettori, i pasti saranno serviti ai piccoli alunni direttamente in classe. Ci sarà una sanificazione prima dei pasti e una dopo all'interno delle aule». Questo dovrebbe bastare ad evitare problemi di carattere igienico. Il rapporto tra le scuole che ancora hanno una sala mensa e quelle che dovranno utilizzare le classi è 60-40. Con il primo dato a rappresentare gli istituti muniti di refettorio.

Video

Dopo due anni, dunque, è pronto a tornare attivo anche l'atteso servizio di refezione nelle scuole di pertinenza del Comune, dagli asili alle elementari. Ed è corsa alle ultimissime iscrizioni. In realtà il termine sarebbe scaduto lo scorso 6 ottobre. A quella data si sono prenotati, attraverso il sito web del Comune, oltre 1200 bambini. Ma l'amministrazione sta tenendo un atteggiamento elastico per consentire agli ultimi ritardatari di potersi aggregare. Tuttavia, solo recandosi presso gli sportelli dell'ente. Negli anni scorsi, beneficiavano della mensa circa 1400 alunni. Quest'anno ci sarebbe dunque un calo, fisiologico considerato il perdurare dell'emergenza pandemica, del numero di iscritti. Gli aventi diritto pagheranno i pasti con un sistema scaglionato sulla base del reddito. Le fasce di agevolazione individuate da Palazzo di città saranno tre. La prima, con esenzione completa, varrà per le famiglie con indicatore reddituale Isee fino a 3.000 euro. Per la seconda fascia, da 3.000 a 6.000 euro, il costo del pasto sarà di 1,69 euro. Tutti gli altri, con reddito superiore ai 6.000 euro, pagheranno 3,21 euro a pasto.

Con comprensibili ritardi la refezione non era partita prima di ottobre nemmeno nel periodo precedente alla pandemia da Covid 19 il servizio è ormai ai nastri di partenza. Nel frattempo, l'amministrazione comunale sta ancora impegnando risorse per la miriade di interventi finanziati a livello nazionale per i plessi di propria competenza. Si va dai contributi per la manutenzione ordinaria, alle spese a favore delle scuole dell'infanzia e le primarie per stampanti e cancelleria. Anche i costi legati all'acquisto di prodotti di igiene e pulizia sono stati impegnati a beneficio delle direzioni didattiche.

Conclusi i lavori anche all'asilo nido di via Morelli e Silvati, per 150.000 euro, l'unica struttura pubblica destinata ai bambini con meno di 3 anni attende ancora la pubblicazione del bando per l'affidamento al privato. Come è noto, il Comune non ha le risorse per gestirla e, seguendo gli indirizzi adottati 3 anni fa dal commissario Giuseppe Priolo, ha approvato in aula il progetto di esternalizzazione. Ma per poter far davvero sul serio va pubblicata la procedura. Di questo passo, la riapertura del nido non sarà possibile prima dell'anno prossimo. Anche questa stagione, al netto degli auspici della giunta nei mesi scorsi, è saltata.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA