Covid a scuole: chiusure a raffica
in Irpinia aspettando la Regione

Covid a scuole: chiusure a raffica in Irpinia aspettando la Regione
di Alessandro Calabrese
Martedì 9 Febbraio 2021, 08:36 - Ultimo agg. 18:55
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C'è anche Andretta tra i comuni irpini dove i sindaci hanno deciso di sospendere le lezioni in presenza o, a seconda dei casi, prolungare la Dad.

Nel centro altirpino, visto l'aumento dei contagi, il primo cittadino, Michele Miele, ha disposto la chiusura temporanea di tutte le scuole per la giornata di ieri e quella di oggi. Una decisione che si va ad aggiungere a quelle dei colleghi di Avellino, Marzano di Nola e Mugnano del Cardinale per tutta la settimana ma solo per le superiori. E alla scelte intraprese, sempre fino al 13, ad Avella, anche per le medie, Vallata, anche per l'istituto comprensivo, e Montella e Lauro per infanzia, elementari e secondarie di primo e secondo grado. Oltre alle recenti disposizioni relative ad Atripalda, per l'Ic Masi-De Amicis fino a domani, e a Solofra, riguardanti la sospensione temporanea delle attività didattiche in presenza per il plesso della scuola dell'infanzia di Sant'Andrea Apostolo fino all'11 e per il plesso della scuola primaria di Sant'Agata Irpina fino al 16 febbraio. Nella stessa cittadina conciaria, ma solo per la giornata di ieri, si era poi registrata la sospensione disposta dal dirigente per la primaria di Sant'Andrea Apostolo e Casa Papa.

In un quadro di contagi da Covid-19 ormai quotidiani, dunque, nelle scuole irpine ma in numero assolutamente ridotto, la decisione annunciata per oggi dal governatore De Luca, dopo la riunione con l'Unità di Crisi, vede su due fronti opposti i comitati che dallo scorso settembre vedono genitori favorevoli al ritorno tra i banchi e quelli, invece, fautori della Dad.

Ad anticipare quella che potrebbe essere la scelta del presidente della giunta regionale, poi, ci ha pensato l'assessore alla Pubblica Istruzione, Lucia Fortini, che ha espresso la sua posizione che possiamo sintetizzare così: «Non sono favorevole ad altri provvedimenti sul primo ciclo che ha bisogno di continuità in attesa dell'orientamento del nuovo Governo.

Ma vedo più problemi per le superiori in merito agli assembramenti esterni e alla didattica mista al 50% che, mi dicono, non sta funzionando». Rispetto a questo scenario, il comitato Riapriamo la Scuola Avellino resta sulla sua linea di pensiero. «Ad un anno dall'inizio della pandemia afferma la portavoce Nadia Matarazzo non credo sia più il tempo che il governatore chiuda le scuole di ogni ordine e grado. Oltre che anacronistico, la giurisprudenza sviluppata in questi mesi dalle sentenze dei vari Tar è chiara. Aggiungo, inoltre, che non solo in Irpinia ma in tutte le altre province d'Italia nelle scuole non si sono registrati focolai. È evidente che il virus viene portato da fuori. Ma nei plessi scolastici,, non si sono sviluppati contagi. Sta a noi genitori vigilare sui comportamenti dei nostri figli per il resto della giornata». Più probabile per Matarazzo che De Luca, oggi o nei prossimi giorni, prenda una decisione drastica sulle superiori: «In quel caso - dice - sarebbe il fallimento dei tavoli prefettizi. Noi siamo chiamati a reagire come comunità ad una condizione che dura da un anno. Non condanno chi la pensa diversamente ma li invito ad utilizzare lo strumento dello screening per avere meno timori». Infine, per quanto riguarda il Comitato Scuole Aperte di respiro regionale, afferma: «Il coordinamento è già pronto a riprendere le vie legali».

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Su posizioni diverse è il riferimento di Tuteliamo i nostri figli, Lia Gialanella: «I bollettini cominciano a parlare da soli, purtroppo siamo ostaggio di persone che mostrano dati diversi ed effettuano raccolte fondi in tutti i comuni per impugnare le ordinanze dei sindaci e della Regione. Non sono una fan della Dad ma credo sia giusto aprire ad una scelta libera. Chi ci contesta parla di socializzazione e poi, per i nostri figli, invoca l'istruzione parentale. Intanto, con i ricorsi che stanno portando avanti vengono impugnati anche i nostri diritti alla salute e al voto. Cosa andiamo a votare a fare un sindaco o un governatore se poi le sue decisioni vengono azzerate dal Tar? Ci aspettiamo soluzioni concrete dal nuovo Governo, intanto stiamo raccogliendo le firme per inviare una petizione al presidente Mattarella. Vogliamo essere liberi di scegliere». 

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