Avellino dichiara guerra alla Sidigas:
spunta un'altra diffida per il palasport

Avellino dichiara guerra alla Sidigas: spunta un'altra diffida per il palasport
di Flavio Coppola
Venerdì 13 Settembre 2019, 12:00
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Scontro Comune-Sidigas, terzo round: spunta una nuova diffida, da 308.000 euro, per il pagamento del mutuo contratto anni fa dalla società «Felice Scandone» sul Palazzetto dello Sport. Così, l'incontro previsto per questa mattina, tra il sindaco, Gianluca Festa, gli assessori al Patrimonio ed allo Sport, Stefano Luongo e Giuseppe Giacobbe, e il presidente dei lupi del calcio e del basket, Walter Mauriello, cade in un clima da guerra totale.
 
L'ultimatum partito l'altro ieri dell'assessore Luongo alla Sidigas, con la concessione di 5 giorni all'Us Avellino per saldare i 48.000 euro dovuti per i 5 fitti dello Stadio mai pagati, pena la risoluzione della convenzione e la chiusura dell'impianto, era giunto dopo la determina del settore Ambiente con cui il Comune annunciava un'iniziativa coattiva per la riscossione di altri 450.000 euro, dovuti dalla società del gas per le royalties sul servizio. Ma ieri, dagli uffici del settore Patrimonio, è spuntata un'ulteriore diffida, che getta nuova benzina sul fuoco già incandescente delle polemiche.

In pratica, lo scorso 6 settembre, il Comune indirizzava alla società «Scandone», all'Istituto per il Credito sportivo, al sindaco e al dirigente alle Finanze, una comunicazione in cui l'ente, di fatto, richiedeva il pagamento di 308.000 euro. Soldi dovuti dalla «Scandone» di De Cesare al Credito Sportivo, per il mutuo da 2,5 milioni contratto negli anni passati dal vecchio patron della squadra di Basket, Vincenzo Ercolino, e poi passato alla nuova società. Il 3 settembre, il Credito sportivo denunciava al Comune «il perdurare dell'inadempimento». Nella stessa nota, comunicava all'ente la volontà di procedere all'escussione della fideiussione, ovvero il pagamento senza possibilità di opposizione. Così, 3 giorni dopo, il Comune intimava il pagamento degli importi «entro 15 giorni», minacciando in caso contrario la costituzione in giudizio. La questione, insomma, è molto più articolata e delicata di quanto si possa pensare. E l'epilogo giudiziario, nel vero e proprio braccio di ferro in atto tra il Comune e la Sidigas, con annessi sodalizi sportivi, è al momento il più probabile. Secondo rumors, Sidigas potrebbe rivendicare a sua volta il pagamento, da parte del Comune, di circa 800mil euro. Somme che le spetterebbero in virtù della vecchia convenzione, che prevedeva il riconoscimento di 80.000 euro all'anno per la manutenzione straordinaria del Palazzetto. Ma l'atto secondo quanto trapela da Piazza del Popolo presupponeva, prima del riconoscimento delle fatture, la presentazione annuale di un piano della manutenzione. Non sarebbe stato mai presentato, e le fatture giunte dalla Sidigas sono state sistematicamente respinte. Questi importi, infatti, non risultano all'assessore al Patrimonio, Stefano Luongo, che rivendica la sua iniziativa: «Abbiamo convocato il presidente Mauriello per trovare un punto d'incontro. La nostra posizione è salvaguardare il mondo sportivo, ma è giusto che il patrimonio comunale venga messo a reddito e chi c'è dentro paghi per il suo utilizzo». Vicinissimo all'imprenditore Angelo Antonio D'Agostino, che aveva presentato un'offerta per l'acquisto dell'Us Avellino respinta da De Cesare, Luongo si difende anche dalle accuse che già gli sono piovute sul capo: «E' evidente che ogni atto che realizzerò, per qualcuno, sarà collegato a D'Agostino. Ma io sono l'assessore al Patrimonio e un amministratore pubblico. Devo salvaguardare l'interesse dell'intera comunità, anche al costo di fare scelte impopolari. E questo vale per tutti, anche per l'Avellino calcio». Inevitabilmente, l'iniziativa sembra aver creato però anche qualche malumore nella giunta Festa. L'assessore allo Sport, Giuseppe Giacobbe, avrebbe reputato esagerata l'azione di Luogo. E pone in risalto la necessità di salvare capra e cavoli: «Lo stadio non sarà chiuso ma è giusto che i canoni vengano pagati. dichiara Nel confronto con Mauriello proveremo a definire modalità e tempi di pagamento».
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