«Tribunale o clinica privata
nell'area dell'ex Moscati»

«Tribunale o clinica privata nell'area dell'ex Moscati»
di Flavio Coppola
Martedì 20 Agosto 2019, 12:00
3 Minuti di Lettura
«Recuperare nel patrimonio comunale il vecchio «Moscati» per restituire vitalità alla zona di viale Italia. Realizzandovi all'interno il nuovo Tribunale o, se vi insiste davvero un vincolo per la destinazione d'uso sanitario, immaginando di cederla ad un privato».

Il sindaco di Avellino, Gianluca Festa, annuncia il suo impegno dopo il faccia a faccia avuto a Piazza del Popolo con gli esponenti del comitato «Avellino rinasce», coordinato da Tiziana Guidi. Pressato dagli attivisti per l'allocazione nella struttura degli uffici e degli ambulatori dell'Asl, che però ha già manifestato formalmente la volontà di puntare sul «Maffucci» di contrada Pennini, il primo cittadino individua la sua soluzione. «Prima di tutto afferma ho la volontà e l'obiettivo di recuperare la struttura, rivendicandone la proprietà, attualmente della Regione. L'ho già manifestato pubblicamente, sono in corso i contatti del caso con gli uffici e ne parlerò presto con il nuovo manager del Moscati, Renato Pizzuti».
 
Una pista avviata dalle precedenti amministrazioni, e mai concretizzatasi, potrebbe contemplare lo scambio con le aree di contrada Amoretta, dove sorge la Città ospedaliera, che invece appartengono al Comune. Festa conferma questo tentativo, ma non solo: «L'obiettivo prioritario è restituire slancio a viale Italia, indubbiamente segnato dalla chiusura dell'ospedale. Dunque, recuperata la struttura, io ritengo che si possa destinare ad altri usi, su tutti, all'allocazione del nuovo Tribunale. Soprattutto aggiunge laddove dovesse emergere l'impossibilità di realizzarlo nelle torri dell'area Ni01».

Era questa l'idea che il sindaco aveva lanciato in campagna elettorale. Ma il comitato «Avellino Rinasce» ha mostrato al sindaco un documento che, di fatto, vincolerebbe il vecchio «Moscati» ad una destinazione d'uso sanitaria perpetua. E allora? «Sul punto conservo qualche perplessità. - confessa il primo cittadino - Tuttavia, se così fosse, proveremmo a centrare l'obiettivo cedendo la struttura per attività sanitarie di tipo privato. Di certo conclude abbiamo l'intenzione prioritaria di far rivivere quell'importante zona della città».

Parole, quelle di Gianluca Festa, che Tiziana Guidi accoglie non senza importanti rilievi critici. «Le nostre visioni premette la portavoce di «Avellino Rinasce» non sono necessariamente contrapposte. Il sindaco ha esplicitato la volontà di trasferire nell'area il Tribunale, ma questo non sarebbe di per sé un ostacolo al trasferimento anche delle Asl, in quanto ci sarebbe spazio per entrambe le strutture». Il comitato sottolinea, però, il vincolo esistente sul vecchio plesso, che sarà ora vagliato dall'Avvocatura comunale, e boccia senza appello la possibilità di cedere ciò che resta dell'ospedale e delle sue pertinenze ad un privato: «Se il vincolo di utilizzo sanitario dovesse essere invalicabile ricorda Guidi il sindaco propenderebbe per la ricerca di un privato che voglia rilevarlo ed utilizzarlo, e si tratterebbe dunque di aprire alla sanità privata. Su questo punto dissentiamo profondamente, ribadendo che sarebbe quanto mai opportuno che una sanità prontamente raggiungibile debba essere quella pubblica e non quella privata, rimarcando la nostra proposta di trasferirvi le Asl tutte».

In prima linea in una tenace battaglia, gli attivisti, insomma, non mollano: «Tale proposta avrebbe il vantaggio di un riutilizzo molto più rapido del plesso - prosegue Guidi - stimato tra 18-24 mesi. Questi i tempi «necessari alla riqualificazione del fabbricato storico di Viale Italia», mentre per lo scambio con i suoli di Contrada Amoretta o per il trasferimento del tribunale «non scenderebbero sotto ai cinque anni». Per il comitato non ci sono dubbi: «Un tempo così lungo decreterebbe la fine della zona commerciale ed il definitivo abbandono e degrado dell'intera area».
© RIPRODUZIONE RISERVATA