Avellino sommersa dai rifiuti:
mini-discariche senza isola ecologica

Avellino sommersa dai rifiuti: mini-discariche senza isola ecologica
di Antonello Plati
Martedì 30 Giugno 2020, 11:00
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Avellino è sommersa dai rifiuti. Mai viste così tante discariche a cielo aperto in ogni angolo della città. Non solo in periferia, dunque. Ma anche in pieno centro urbano l'abbandono, in particolare, di ingombranti è diventato incontrollato da almeno un mese. Il «liberi tutti» post lockdown pare abbia coinciso con lo sversamento abusivo di immondizia. A preoccupare è la presenza in strada di materiali pericolosi come scarti di lavorazioni edili, vernici e componenti di vecchi elettrodomestici. Impressionante, poi, la quantità di materassi che si incontrano sui marciapiede: da San Tommaso a Rione Mazzini, da Quattrograna a Valle, passando per Rione Parco e Rione Aversa se ne contano, solo nelle ultime 24-48 ore, una trentina.

La causa? È evidente un concorso di colpa tra una parte dei cittadini, che si contraddistingue per lo scarso senso civico, e l'amministrazione comunale, che con la scelta di requisire Campo Genova per spostarci il mercato bisettimanale (progetto, come noto, che s'è arenato) ha lasciato Avellino senza un'isola ecologica.

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Bersaglio preferito delle lamentale di un'altra parte di cittadini è, però, Irpiniambiente, la società pubblica che gestisce il ciclo di raccolta, conferimento e smaltimento di rifiuti. Tuttavia, l'ente di via Cannaviello sta tentando di allestire la nuova isola ecologica nell'area ex Cecchini (in via Zoccolari), ma i tempi si annunciano piuttosto lunghi e presumibilmente i lavori (che ancora non sono stati appaltati) saranno completati entro la fine dell'anno. «Prima dell'emergenza fanno sapere da Irpiniambiente - riuscivamo a effettuare il ritiro a domicilio in 3 o 4 giorni, ora la media è di 15-20 giorni. Ad Avellino sono previsti 5 turni a settimana per un massimo di 30 ritiri a turno». E stando alle stime dell'azienda, ci vorrà almeno un altro mese perché la situazione torni alla normalità: «Anche a luglio dovremo aspettarci una media di attesa per il ritiro di 15-20 giorni, ma da agosto si dovrebbe ritornare alla normalità e il ritiro a domicilio avverrà al massimo entro 7 giorni». Gli attuali tempi di attesa non sono dovuti soltanto alle richieste che si sono accumulate a causa del lockdown, ma anche, come detto, alla chiusura dell'isola ecologica: «Anche in assenza dell'emergenza il problema ci sarebbe stato», ammettono da Irpiniambiente.

«L'area ex-Cecchini spiegano - dovrà essere adeguata: è chiusa da oltre 10 anni». Servirà un intervento di adeguamento la cui spesa prevista è di circa 400mila euro e i cui lavori richiederanno dai 3 ai 4 mesi: «Servirà un bando di gara, non si può fare un affidamento diretto».
 


E ancora non è stata sottoscritta la convenzione con il Comune. Intanto, Avellino è sommersa dai rifiuti. Le situazioni più preoccupanti si registrano a Rione Mazzini, dove all'esterno del Parco Castagno San Francesco si trova di tutto: pneumatici, contenitori con la vernice dentro, scarti di lavorazioni edili e, nemmeno a dirlo, materassi. Poco più in là, vicino alla chiesa del quartiere, un'altra piccola isola dell'abbandono: a fianco all'immancabile materasso ci sono un paraurti di un auto, alcune sedie da cucina, una stampante e un sediolino per bambini. Altri due passi e ci si imbatte in un divano ad angolo ai cui piedi c'è l'ennesimo materasso. Non va meglio nei vicini quartieri San Tommaso e Quattrograna Ovest.

Sotto i prefabbricati pesanti è un accumulo di rifiuti di ogni tipo e in mezzo a un prato, dove i bambini giocano a pallone, spiccano diverse lastre di amianto. Al lato opposto della città, tra via Pirone e via Della Sala, ci sono le case bianche di Valle: gli ingombranti sono ovunque, formando un percorso a ostacoli tra le lingue di asfalto che dividono le tre stecche di abitazioni.
Si diceva del centro urbano. Da giorni un materasso sta sul marciapiede di via Amatucci (a pochi passi dallo Stadio); in una traversa di via Capozzi hanno lasciato i mobili di una vecchia cucina; in via Crescitelli (nei pressi di Piazza Kennedy) un divano piuttosto appariscente attende il ritiro da un paio di giorni; mentre in via Pironti sulla testiera di letto matrimoniale è apposto il cartello: «Ritiro prenotato per il 26 giugno». Sono passati quattro giorni. Ancora un po' di pazienza.

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