Sparatoria nel centro di Avellino:
la pista di un regolamento di conti

Sparatoria nel centro di Avellino: la pista di un regolamento di conti
di Katiuscia Guarino
Giovedì 8 Luglio 2021, 08:25 - Ultimo agg. 21:08
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Un regolamento di conti. È questa la pista che prende quota nelle indagini sui colpi di pistola esplosi l'altra notte, intorno alle 2.40, lungo viale Italia, quando la città festeggiava ancora la vittoria della Nazionale di calcio. Feriti padre, figlio e un amico.

I carabinieri del Nucleo Investigativo sarebbero vicini alla verità, pronti a chiudere il cerchio e a dare un nome e un volto al responsabile o ai responsabili dell'agguato. Perché di agguato, stando alle prime ricostruzioni, si tratterebbe. Alcune persone sono state condotte in Caserma e interrogate fino a sera. Anche altre sono state ascoltate come persone informate sui fatti. Possibili sviluppi a breve.

Nella bolgia notturna per il successo degli azzurri, verso le 2.40 tre persone sono state centrate da colpi di arma da fuoco lungo viale Italia, di fronte alla scuola Solimena.

Sei i proiettili esplosi da una pistola calibro 7,65. A restare feriti, fortunatamente in maniera non grave, Gianluca Ferrara, 48 anni, il figlio Ettore di 26, entrambi con precedenti, e Ivan Santamaria, di 28 anni, già noto alle cronache perché accusato di aver aggredito l'assessore comunale Giuseppe Giacobbe. Per quell'episodio è finito sotto processo.

I tre sarebbero stati raggiunti dai colpi mentre si trovavano all'esterno di un'Alfa Romeo Mito grigia. Chi ha premuto il grilletto pare sia sceso da un'auto forse condotta da un secondo uomo per poi fare fuoco. Di sicuro, aveva ben preciso nella sua mente il bersaglio: padre e figlio in particolare. I tre feriti si sono riparati in un vicoletto della zona. Poi, Giuseppe ed Ettore Ferrara sono stati soccorsi da due ambulanze del 118 e trasportati all'ospedale Moscati. Ivan Santamaria, invece, ha raggiunto autonomamente il pronto soccorso. I tre restano ricoverati nel nosocomio di contrada Amoretta, perché vanno sottoposti a un intervento chirurgico per estrarre i proiettili. Il 48enne è stato colpito alla coscia sinistra, nella quale è stata riscontrata anche la presenza di schegge metalliche. Il figlio, invece, è stato raggiunto al fianco sinistro, mentre Santamaria all'ascella sinistra. 

Tutti e tre sono stati già ascoltati dai Carabinieri dei Nucleo Investigativo del Comando Provinciale, agli ordini del capitano Pietro Laghezza. Ma non avrebbero fornito indicazioni sul raid.

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Le investigazioni spaziano in ogni direzione: dal regolamento di conti maturato in ambienti criminali, all'agguato successivo a una lite. Di sicuro, l'episodio non ha nulla a che fare con la movida in sé o con la festa per la Nazionale. Il fatto potrebbe essere collegato a una lite che sarebbe avvenuta in due momenti differenti e che avrebbe visto coinvolto un componente della famiglia Ferrara. La prima puntata della rissa qualche giorno fa. Il secondo round, invece, nel corso del match della Nazionale di calcio. Ma si è nel campo delle ipotesi. Lo stesso vale per la pista che porterebbe a setacciare gli ambienti dello spaccio in città. Anche in questo caso, però, non si hanno conferme.

Gli uomini dell'Arma stanno lavorando senza sosta per chiudere al più presto il cerchio. Non si nasconde il timore di ritorsioni. Sono state acquisite le immagini della videosorveglianza pubblica e delle tante telecamere private della zona. I militari stanno ricostruendo nel dettaglio il film di quei momenti drammatici. Poteva scapparci il morto. La paura, ieri notte, è stata notevole per le centinaia di persone che ancora invadevano il cuore della città, tra via De Concilij, viale Italia e il corso Vittorio Emanuele. Quando sono stati uditi i colpi di pistola c'è stato un fuggi fuggi generale. In tanti potrebbero aver visto la scena. Alle 2.40 Avellino era ancora piena di gente. La festa ben presto si è trasformata in incubo. Sul posto i Carabinieri, insieme a Polizia e Guardia di Finanza. Gli uomini dell'Arma hanno provveduto a transennare l'area e a raccogliere le prime testimonianze, oltre a repertare bossoli e a eseguire i rilievi necessari per le investigazioni. Un far west che segue le risse delle ultime settimane e altri episodi criminali che preoccupano la comunità. Undici mesi fa l'agguato a Francesco Liotti: era la fine agosto quando venne attinto da un proiettile al volto nei pressi di via Morelli e Silvati in piena mattinata. Ieri notte il raid consumato in pieno centro. Tensione e paura alle stelle tra la comunità avellinese che ora auspica una risoluzione rapida del caso.

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