Si tagliò la gola, 65enne morto
dopo 41 giorni di ricovero

Si tagliò la gola, 65enne morto dopo 41 giorni di ricovero
di Bianca Bianco
Domenica 1 Settembre 2019, 14:00
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QUADRELLE - È durata 41 giorni l'agonia di Giovanni Fiordelisi, il 65enne che tentò il suicidio tagliandosi la gola lo scorso 20 luglio. Una storia drammatica con un epilogo purtroppo scontato: le condizioni dell'uomo, ritrovato da alcuni amici dopo ore di ricerche seguite al suo allontanamento dalla casa di Quadrelle, erano considerate già disperate al momento del ricovero in ospedale.
 
Inutile l'impegno dei sanitari del reparto di chirurgia e poi di quello di rianimazione del Cardarelli di Napoli, inutili le preghiere dei familiari e dei tanti compaesani e conoscenti che nel corso dell'ultimo mese non hanno mai abbandonato il capezzale dell'uomo che negli ultimi tempi stava vivendo un periodo personale complicato sfociato poi nell'insano gesto. Ieri il decesso in un letto del nosocomio partenopeo, una notizia che ha sconvolto l'intera comunità del Baianese. Fiordelisi, pensionato completamente dedito ai suoi affetti più cari, lasciò la propria abitazione la mattina del 20 luglio scorso portando con sé un antico rasoio da barbiere dalla lunga ed affilata lama che conservava in una teca. Un segnale che mise subito in grande allarme i parenti, corsi immediatamente a denunciarne la scomparsa ai carabinieri della compagnia di Baiano. Le ricerche, effettuate con l'ausilio di un elicottero del soccorso alpino e di un gruppo di volontari, soprattutto amici della vittima, durarono diverse ore fino a quando Giovanni Fiordelisi non fu ritrovato proprio da un suo amico sotto un ponticello in cemento che tombava un ex torrente, a pochi passi dal cimitero di Quadrelle e dal centro abitato. L'uomo presentatva un vistoso taglio alla gola ed era riverso in una pozza di sangue; aveva scelto di togliersi la vita in uno stretto cunicolo, contando forse di non essere subito individuato. Ma il grande impegno di forze dell'ordine e volontari condusse al luogo in cui si era rifugiato. Un salvataggio estremo che purtroppo non è riuscito a salvargli la vita. Dopo 41 giorni è spirato. Il suo corpo è stato trasferito presso la sala mortuaria del secondo policlinico di Napoli per consentire l'esame autoptico, atto dovuto vista la dinamica del ferimento.
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