Senza gestore e senza programmazione, il teatro «Gesualdo» è da oltre un anno un palcoscenico vuoto e in cerca d'autore. Mentre in tutta Italia i teatri riaprono l'amministrazione Festa non affida il Massimo cittadino dal luglio 2020. Il «Teatro pubblico campano», l'ultimo player che aveva alzato il sipario a Piazza Castello, avverte: «Sono scadute con certezza nel 2020 le autorizzazioni e le certificazioni necessarie per poter rimettere piede nel teatro, e di questo passo si rischia di non riuscire a riaprire il «Gesualdo» nemmeno in autunno». A parlare è Antonio Caradonna, componente del Consiglio di amministrazione del «Tpc». L'ultimo spettacolo si è svolto a marzo 2020. Da allora, il teatro di Avellino è rimasto chiuso e abbandonato a se stesso. Caradonna ricorda che vanno rifatte «le certificazioni antincendio, per l'ascensore e per le americane», le sbarre su cui vengono fissate le luci sceniche che salgono e scendono.
«Inoltre, è trascorso un anno e certamente bisognerà fare piccole lavorazioni».
«La struttura all'aperto, con un auditorium da 200 posti completamente abbandonato, sarebbe stata particolarmente adatta per ripartire con gli appuntamenti all'aperto. A questo punto - dice il leader di «MaiPiù» - i casi da monitorare sono due: da una parte, il futuro del «Gesualdo», su cui non si sa più nulla; dall'altra, la riapertura del parco». Per Cipriano, bisogna «riaccendere i riflettori su questo gioiellino della cultura che brancola nel buio». Ed incalza nuovamente il sindaco, quale assessore alla Cultura del Comune: «Ormai è fin troppo evidente che non c'è nessuna idea. Festa ha voluto tenersi la delega alla Cultura e non fa altro che continuare ad agitare il fantasma di questa presunta fondazione, ma nessun passo concreto è stato fatto in questi due anni. Nè evidenzia abbiamo potuto discutere uno studio di fattibilità o un piano culturale e di rilancio». Un mese fa, dopo l'ennesima vandalizzazione dell'ex Gil, l'approvazione della Fondazione fu data per imminente. Ma nulla. Il dato è impietoso: «Festa si appunta un'altra medaglia sul petto mastica amaro Cipriano - regalando ad Avellino il primato di unica città in Italia con un grande e importante teatro che non si pone il problema di come riaprirlo».