Avellino: ferì il boss Clemente e suo nipote Di Matola condannato a otto anni

La sentenza con il rito abbreviato

Il tribunale di Avellino
Il tribunale di Avellino
Sabato 18 Febbraio 2023, 09:47
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Tentato omicidio di Fiore Clemente e di suo nipote: condannato a 8 anni e 4 mesi di reclusione Salvatore Di Matola. Il gup di Avellino, Fabrizio Ciccone davanti al quale è stato celebrato il rito abbreviato ha escluso l'aggravante della premeditazione, ma al contempo ha condannato Di Matola al risarcimento di una provvisionale di 30mila per il nipote del boss Clemente, Antonio Pacca, rimasto ferito nell'agguato e costituitosi parte civile, rappresentato dall'avvocato Antonio Di Santo. Le motivazioni saranno rese note tra novanta giorni.

Il ferimento del boss Fiore Clemente e di suo nipote è avvenuto l'11 febbraio del 2022 davanti ad un supermercato di San Martino Valle Caudina, intorno alle 10 di mattina con l'esplosione di ben quattro colpi d'arma da fuoco. Il processo è poi approdato a Piazzale De Marsico dopo che la Direzione Distrettuale Antimafia si è dichiarata incompetente poiché non vi fu metodo mafioso nel ferimento dei due uomini.

Le indagini condotte inizialmente dalla Dda di Napoli e dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Avellino hanno stabilito che il tentato omicidio non è maturato direttamente in un contesto di criminalità organizzata. Ipotesi investigativa cristallizzata nell'avviso di conclusione indagini notificato al trentaseienne autore del raid, Salvatore Di Matola, detenuto e difeso dall'avvocato Alessio Ruoppo. A firmarlo il pubblico ministero della Procura di Avellino Fabio Massimo Del Mauro.

Di Matola all'epoca dei fatti, braccato dai carabinieri, decise di consegnarsi al comandante della stazione dell'Arma dopo un a breve fuga subito dopo aver compiuto l'attentato nei confronti del boss.

Di Matola del resto conoscendo bene il territorio preparò nei minimi dettagli anche il piano di fuga oltre ad organizzare anche un nascondiglio sicuro nel napoletano. Infatti l'arresto fu eseguito nei pressi della stazione di Napoli. Dalle indagini successive emerse che alla base del ferimento del 64enne Fiore Clemente vi fossero già degli attriti tra i due, e probabilmente un litigio con la moglie del boss. Si ricorda che un fatto analogo avvenne nel settembre del 2020, quando a San Martino Valle Caudina fu freddato Orazio De Paola. Ad uccidere il pregiudicato fu il fratello dell'uomo processato ieri, Gianluca Di Matola, anche lui difeso dall'avvocato Alessio Ruoppo, e condannato a 18 anni di reclusione dal tribunale di Avellino il 23 dicembre del 2021. Sentenza di condanna emessa dai giudici della Corte di Assise del tribunale di Avellino, presieduta dal giudice Lucio Galeota che escluse le aggravanti contestate a Di Matola, quelle dei motivi abbietti e futili.
 

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