Una storia a lieto fine che racconta di onestà, senso civico e un incontro fortuito che si è trasformato in un esempio di rettitudine e umanità. Protagonisti sono Luca Cecere, 28 anni, giovane architetto di Avellino, e Gabriele Trerotola, commerciante di Solofra, proprietario di un marsupio smarrito lungo l'autostrada Napoli-Salerno sulla piazzola di Vietri sul Mare. Tutto è iniziato nel pomeriggio di venerdì scorso, quando Luca, come ogni giorno, era in viaggio per lavoro da Avellino verso Castellammare di Stabia. Questa volta, proprio quel venerdì pomeriggio stava rientrando a casa l'architetto che lavora per un'azienda edile e collaboratore presso l'Università di Napoli.
E mentre percorreva l'autostrada Napoli-Salerno raggiunto da una telefonata di lavoro decide di accostare su una piazzola nei pressi di Vietri sul Mare, attratto dalla vista mozzafiato del paesaggio. «Mentre ero al telefono in auto -racconta Luca- ho notato a distanza un marsupio abbandonato. Ho deciso di scendere per controllare. Dentro c'erano circa 600 euro in contanti, che non ero andato a contare in quel momento, passaporto e diversi documenti d'identità». Il nome riportato sui documenti era quello di Gabriele Trerotola, di Solofra.
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«Ho pensato subito di fare una deviazione prima di tornare a casa -prosegue Luca- e mi sono recato alla stazione dei carabinieri di Solofra per consegnare il tutto». Mentre Luca stava raccontando l'accaduto ai militari, Gabriele è stato contattato e si è precipitato in caserma. Lo stupore e la gratitudine dell'uomo sono stati immediati. «Avevo dimenticato il marsupio sulla piazzola mentre facevo una foto panoramica -spiega Gabriele- e me ne sono accorto solo un paio d'ore dopo. Mai avrei pensato di ritrovarlo, con tutto il contenuto intatto». Luca non ha avuto dubbi scegliendo il gesto giusto: «Ho pensato a cosa avrei provato io in quella situazione -prosegue Luca- rifare documenti, passaporto, sarebbe stata un'odissea.
Non restituirlo non mi avrebbe cambiato la vita, ma riconsegnarlo sì, perché era la cosa giusta da fare. Inoltre, in quel momento in cui ho ritrovato il marsupio vidi questi soldi che erano distribuiti all'interno, ma non pensai neanche a contarli. Tra l'altro a me non interessava saperlo. Poi li abbiamo contati con i carabinieri della locale stazione di Solofra che ringrazio per la disponibilità perché mi hanno permesso di ritrovare la persona che aveva smarrito il marsupio con i suoi beni e documenti». Per ringraziarlo, Gabriele ha voluto fare un piccolo dono a Luca, invitandolo nella sua attività commerciale: un paio di scarpe sportive che oggi l'architetto di Avellino indossa durante la sua corse. «Non volevo nulla in cambio -conclude Cecere- ma Gabriele ha insistito perché è stato un bel gesto di riconoscenza». Una vicenda che scalda il cuore e ricorda che l'onestà, anche quando non obbligata, fa ancora la differenza. Iin un mondo spesso distratto, esistono ancora persone capaci di fare la differenza con un semplice gesto.