Avellino, vaccini al rallentatore:
impennata di polemiche

Avellino, vaccini al rallentatore: impennata di polemiche
di Edoardo Sirignano
Mercoledì 21 Aprile 2021, 08:41 - Ultimo agg. 22 Aprile, 08:10
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Continua la polemica sulle vaccinazioni in Irpinia. Le dichiarazioni dell'Asl, riportate su queste colonne, dove la manager Morgante spiega come alcuni centri in provincia siano stati chiusi per mancanza di fiale, vengono riprese dal dirigente provinciale di Fratelli d'Italia Giovanni D'Ercole, che già aveva attaccato i vertici della sanità locale per la mancanza di comunicazione: «Ecco finalmente dall'Asl cominciano a dire la verità, anche se in vergognoso ritardo. Mentre il presidente della Regione, buffonescamente, sproloquia dicendo di voler vaccinare tutti i residenti sulle isole del Golfo, l'Irpinia resta senza vaccini. E mentre solo pochi giorni fa l'immarcescibile Dg dell'Asl ci raccontava che tre centri vaccinali, senza dire quali, sarebbero stati chiusi per completamento anche dall'elenco degli ultrasessantenni, mentre ancora non sono stati chiamati tutti gli ultraottantenni per la prima dose, la verità viene drammaticamente a galla». L'esponente del partito della Meloni se la prende soprattutto con la deputazione locale a Napoli, che a suo parere non si sarebbe impegnata a sufficienza sul problema: «Avete notizie scrive sui social dei nostri pascolanti rappresentanti regionali?».

A rispondere alle dure accuse, però, è il consigliere regionale Livio Petitto, che chiarisce, come «nel giro di quindici giorni verranno concluse tutte le vaccinazioni degli over 80 e di tutte le categorie fragili. Per 3mila non deambulanti, infatti, sono state messe a disposizione 18 unità mobili. Il problema, comunque, è legato sempre agli approvvigionamenti e in modo particolare per la tipologia del vaccino che viene messo a disposizione dall'Asl». L'ex presidente dell'assise comunale del capoluogo così giustifica il fatto, che pure in provincia, ci siano ottantenni ancora senza immunizzazione e sessantenni che invece hanno già ricevuto la seconda fiala: «Domani arriveranno finalmente oltre 11mila Pfizer, ciò significherà che la campagna vaccinale di determinate fasce d'età, dove c'erano stati dei rallentamenti, riprenderà celermente. Moderna, infatti, lo stanno utilizzando per i richiami di over 80 e categorie fragili, mentre Astrazeneca prevalentemente per la fascia che va dai 60 ai 79 anni». Petitto chiarisce come da parte della Regione non ci sia alcuna volontà di penalizzare l'Irpinia, sebbene nelle altre aree della Regione la campagna non sia mai stata interrotta: «Il problema non è locale. Anzi posso dire che la provincia di Avellino è organizzata meglio di altri territori. Le scorte, infatti, quando arrivano qui terminano subito e posso assicurare che non si perde tempo. Il solo problema è quello relativo all'approvvigionamento centrale». Il consigliere regionale, comunque, vigilerà affinché non ci siano anomalie nella distribuzione dei sieri: «Manterremo gli occhi aperti affinché ci sia la giusta attenzione nei confronti dell'Irpinia».

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Il consigliere di minoranza Vincenzo Ciampi non si ritrova con quanto sostenuto dalla maggioranza a Palazzo Santa Lucia e dai vertici sanitari locali.

Al contrario, invece, condivide le perplessità sollevate qualche giorno fa dal parlamentare di Fi Cosimo Sibilia e ora dal dirigente di Fdi Giovanni D'Ercole. «La Campania è in ritardo sulle vaccinazioni. E' impossibile smentire. La responsabilità è di chi governa, ovvero del presidente De Luca, che ha nominato gli attuali dirigenti dell'Asl che si stanno occupando della campagna. Condivido le denunce del centrodestra e sono certo che i loro attacchi non sono rivolti a chi purtroppo è in minoranza e quindi può solo denunciare e non decidere». L'esponente pentastellato replica anche a chi accusa il Governo di essere la causa del mancato approvvigionamento: «Il presidente della Regione non è riuscito a dimostrarlo. Al momento, quindi, sono solo sue affermazioni e della sua maggioranza. Non ci sono prove che dimostrano che la Campania abbia ricevuto dosi inferiori rispetto a quelle che le spettavano». Allo stesso modo, però, l'ex sindaco di Avellino, come D'Ercole, non rinuncia a mettere l'accento su una campagna vaccinale che pure in Irpinia, secondo lui, presenterebbe più di qualche anomalia: «Spero che anche in questo caso non vengano privilegiati gli amici degli amici. Al momento vedo troppe contraddizioni. La mancanza di informazione e una comunicazione sbagliata, inoltre, lasciano intendere che qualcosa non funziona. Le dichiarazioni contradditorie, da parte di chi gestisce, che un giorno dice una cosa e quello dopo si smentisce, ne sono la prova». 

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