Avellino, parte la zona bianca:
aumentano i controlli nella movida

Avellino, parte la zona bianca: aumentano i controlli nella movida
di Flavio Coppola
Martedì 22 Giugno 2021, 09:05 - Ultimo agg. 19:41
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Più controlli nei luoghi della movida e all'interno di bar e ristoranti. Parte la zona bianca e arriva la stretta del Comune di Avellino. Piazza del Popolo, almeno per ora, non ha in serbo ordinanze restrittive per il consumo degli alcolici o la libera circolazione nelle aree più frequentate. Ma l'estate è cominciata e il coprifuoco non c'è più. Così annuncia l'assessore alla Sicurezza, Giuseppe Giacobbe - «abbiamo organizzato un pattugliamento più serrato, con controlli più accurati da parte degli organi di polizia». Cadono tutte le restrizioni, anche per le consumazioni all'interno dei locali, ma resta l'obbligo del distanziamento e della mascherina. «Nei giorni scorsi spiega Giacobbe abbiamo concordato il piano con il Comando della polizia municipale e le altre forze dell'ordine. Siamo partiti ufficialmente nella serata di domenica. Via De Concilis, Tuoro Cappuccini, il viale dei platani e il Corso spiega Giacobbe saranno oggetto di attenzioni particolari, compresi i locali. Principalmente bar e vinerie». La ratio è controllare il più possibile il rispetto delle ultime prescrizioni vigenti, evitare mega assembramenti nelle strade principali e controllare, ove possibile, il distanziamento anche all'interno dei locali.

In molti Comuni d'Italia, stanno prendendo forma ordinanze sindacali orientate principalmente, ma non solo, a limitare il consumo delle bevande alcoliche.

Giacobbe chiarisce che Avellino non si uniformerà. «Riteniamo che in questo caso le norme ci siano già. Non si può vendere l'alcol ai minori oppure in bottiglia. Per noi è sufficiente». dice l'assessore alla Sicurezza Nell ore diurne e pomeridiane, dunque, i vigili urbani saranno chiamato ad un lavoro straordinario. Di notte toccherà a polizia e carabinieri. Non ci saranno, come l'anno scorso, improbabili isole della movida. Tranne che nel cuore antico della città. Salta il coprifuoco, i locali possono anche vendere all'interno, ma la pedonalizzazione del centro storico fa sapere il vicesindaco con delega al Commercio, Laura Nargi resta. Anche se cambia ancora, automaticamente, la fascia oraria stabilita per il mese di giugno nella parte più calda, quella di via Nappi. Si partirà alle 20, ma si arriverà, adesso, fino a mezzanotte.

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Non è ancora chiaro cosa succederà dopo, visto che i locali potranno ancora restare aperti. In mattinata, la questione sarà al centro di un confronto tra l'assessore Nargi e la Polizia municipale. L'amministrazione, comunque, insiste con il provvedimento partito a maggio e in vigore tutti i giorni, nonostante le proteste di alcuni commercianti e residenti del cuore antico. In particolare dei titolari delle attività diverse da quelle di somministrazione di cibi e bevande. Qui resta il problema del traffico che si crea e dell'assenza oggettiva di parcheggi. Nella consueta diretta social del lunedì sera, il sindaco, Gianluca Festa, ha ribadito la volontà di scommettere forte sul centro storico anche e soprattutto dopo il Covid. «Vi abbiamo puntato moltissimo, perchè è nostra intenzione portare il brand Avellino fuori provincia per lo sviluppo della nostra città. Vogliamo puntare sul turismo, partendo proprio da qui». Il sindaco annuncia quindi un intervento per migliorare la viabilità che va dalla Dogana al Convento di San Generoso: «Presto la pubblicazione della gara». Quindi il vecchio castello, per il quale - fa sapere Festa - «attendiamo il parere della Soprintendenza per chiudere la riqualificazione». Promesse, per la verità, fatte più e più volte. Ovviamente, c'è anche la Dogana. L'affidamento diretto tentato a Fuksas si è impantanato, e il Comune attende dall'Anac un riscontro rispetto ai chiarimenti inviati per difendere la propria posizione. Festa non può offrire alcuna certezza. E la mette così: «Speriamo di poter convincere Fuksas a tornare sui suoi passi. Averlo convinto era stato già un mezzo miracolo. Aveva subito compreso quello che volevamo esprimesse la Dogana e si era anche messo al lavoro. Spero che il rapporto si possa recuperare e che torni sui propri passi».

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