Gli studenti chiedono l'ora di 50 minuti:
«Così possiamo prendere i bus di ritorno»

Gli studenti chiedono l'ora di 50 minuti: «Così possiamo prendere i bus di ritorno»
di Alessandro Calabrese
Mercoledì 13 Ottobre 2021, 07:27 - Ultimo agg. 31 Marzo, 08:53
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Invertire gli orari d'ingresso tra biennio e triennio oppure ridurre, dalla prima all'ultima, le ore di lezione da 60 a 50 minuti.Sono queste, in sostanza, le proposte presentate dagli studenti degli istituti superiori di Avellino al tavolo di coordinamento provinciale riunitosi ieri mattina da remoto per esaminare le problematiche relative al servizio trasporti per i ragazzi provenienti da fuori città e impegnati nella settima ora. All'appuntamento hanno preso parte i referenti dell'Ite Amabile, dell'Ipia Amatucci, del liceo Marone, dell'Itt Dorso, del classico Colletta e dello scientifico Mancini, scuole che registrano il disagio, e la presidente della Consulta studentesca, Chiara Mariconda, che si sono confrontati con il prefetto Paola Spena e il suo capo di Gabinetto, Rosanna Gamerra, la dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale, Rosa Grano, l'assessore alla Pubblica Istruzione del Comune capoluogo, Geppino Giacobbe, e i riferimenti di Air Mobilità e Sita Sud.

«Abbiamo ribadito le difficoltà, specie per i ragazzi del triennio, che - spiega Mariconda - nei giorni in cui terminano tra le 14.45 e le 14.55 poi devono aspettare quasi due ore per poter prendere il primo pullman utile per tornare a casa. Dalle nostre prime segnalazioni, per la verità, sono stati apportati dei correttivi ma, dalle indagini che abbiamo svolto, resta ancora da potenziare la tratta per Serino e in particolare una corsa che copra Santa Lucia di Serino.

Da quando usciamo, anche dopo le 14.30 trovare un bus, troppo spesso anche affollati, diventa un'impresa e arriviamo nei nostri comuni di residenza troppo tardi per poter studiare e svolgere i corsi del Pcto, l'alternanza scuola-lavoro. Per questo, a parte la messa a punto degli orari delle corse, abbiamo chiesto di intervenire o invertendo gli ingressi tra biennio e triennio (8.15-9.15), oppure di ridurre le ore a 50 minuti, iniziando dalle 9.05. Questo senza dover recuperare i 10 minuti tagliati ad ogni ora che significherebbe in pratica un altro giorno di lezioni a settimana».

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Delle due opzioni, comunque, la seconda appare quella più percorribile «visto che continua Mariconda da un sondaggio effettuato è risultato che gli alunni più piccoli hanno la necessità di essere accompagnati dai genitori, o all'autobus o a scuola, in una fascia oraria compatibile con il lavoro. Dunque, aspettiamo una nuova convocazione». Tutti gli attori istituzionali presenti hanno sottolineato che lo scaglionamento degli orari di ingresso nelle scuole, fino alla cessazione dello stato di emergenza, resta una modalità indispensabile al fine di contemperare le varie esigenze in campo, compresa la viabilità ed i tempi della città. Mentre per specifiche segnalazioni su eventuali disservizi, gli studenti potranno comunicare direttamente tramite gli indirizzi di posta elettronica di Air, Sita e della Prefettura. «È stato un confronto proficuo - afferma Gamerra - nel corso del quale sono stati evidenziati i disagi per il rientro nei comuni di residenza quando i ragazzi escono alla settima ora ma anche evidenziati alcuni accorgimenti già andati in vigore sulla scorta delle segnalazioni arrivate dai sindaci.

Sono state aggiunge 4 corse alle 15, due sono state posticipate ed è stata potenziata la direttrice per Fisciano, con uno sforzo per l'Air che a conti fatti si traduce in un più 49% dei mezzi rispetto al servizio ante Covid. Adesso, per tirare le conclusioni, aspettiamo solo le valutazioni che sta sviluppando l'Ufficio scolastico provinciale al fine di consentire la conclusione dell'attività didattica entro le 14.30». L'Air, con l'amministratore Anthony Acconcia, conferma la disponibilità a modificare ancora il piano ma comincia a porre dei paletti: «È anche il momento della responsabilità. Serve la collaborazione di tutti. Air ha impegnato la totalità della flotta mettendo su strada 35 bus in più e ha incrementato i servizi quasi del 50%. Siamo disponibili al confronto, ma non abbiamo la bacchetta magica».
 

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