Bagarre al primo consiglio comunale
di Avellino: scoppia il caso M5S

Bagarre al primo consiglio comunale di Avellino: scoppia il caso M5S
Martedì 16 Luglio 2019, 19:01
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Non comincia nel migliore dei modi la nuova consiliatura del Comune di Avellino. Una seduta puramente burocratica si è trasformata in un'arena, travolgendo anche il M5s accusato dall'opposizione di essere passato in maggioranza. All'ordine del giorno c'erano la convalida degli eletti, giuramento del sindaco, ma soprattutto nomina del Presidente del Consiglio e del suo vice. Su questi due argomenti è esplosa l'Aula. L'opposizione, inizialmente, attacca il sindaco Gianluca Festa e la maggioranza per non aver concesso l'indicazione del nome alla minoranza come da prassi accadeva in passato, anche se da qualche anno questa usanza è stata superata. Non è servita nemmeno una sospensione dei lavori per trovare un'intesa tra le parti. Alla fine l'Aula ha eletto Ugo Maggio, esponente di 'Davverò e consigliere di maggioranza, a Presidente, ma il clima è diventato ancor più incandescente sul come sarebbero dovuti proseguire i lavori. La mancata elezione del vice insieme al Presidente ha creato una fase di stallo, anche troppo lunga. Lo scontro verbale, acceso, tra maggioranza e opposizione si è consumato su chi avrebbe dovuto portare avanti la votazione e quindi la seduta. Per l'opposizione spetta al presidente facente funzioni, Ettore Iacovacci, in quanto il suo compito, fino a nomina del vice, non si sarebbe esaurito. La maggioranza rincalza con la necessità di lasciare il posto al Presidente appena eletto, quindi Ugo Maggio. Il dibattito, eccessivo, prosegue tra votazioni portate avanti dal presidente facente funzioni, mentre la maggioranza non partecipa fino a far cadere il numero legale.

Alla ripresa, con la verifica dei presenti, il segretario generale, Vincenzo Lissa, prova a sbrogliare la matassa assegnando la conduzione dei lavori al presidente eletto, Maggio, secondo un'interpretazione regolamentare.
Atteggiamento che non va giù all'opposizione che prosegue nel suo tentativo di ostruzionismo ai lavori dell'Aula. L'elezione del vice presidente alla fine arriva, con la nomina del consigliere d'opposizione Ferdinando Picariello, M5S. E la bagarre si riaccende, questa volta travolgendo proprio l'ex candidato sindaco pentastellato. Dai banchi dell'opposizione piovono attacchi pesanti proprio ai 5 Stelle, rei di essersi spostati già in maggioranza. A inizio seduta, infatti, aveva sorpreso la decisione dei due consiglieri, Luigi Urciuoli e Picariello, di accomodarsi sulla sponda opposta rispetto alla minoranza, giustificata con motivazioni meramente logistiche. Poi l'accettazione del ruolo di vice ha fatto sbottare l'opposizione: «Prediamo atto di aver perso già due consiglieri tra la minoranza», denunciano Nicola Giordano (Laboratorio Avellino) e Dino Preziosi (La svolta). La seduta è stata poi interrotta a causa «del clima che si è venuto a creare», spiega Maggio prima di diventare protagonista di accesi scontri verbali con Giordano e  Iacovacci.
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