Alla ripresa, con la verifica dei presenti, il segretario generale, Vincenzo Lissa, prova a sbrogliare la matassa assegnando la conduzione dei lavori al presidente eletto, Maggio, secondo un'interpretazione regolamentare.
Atteggiamento che non va giù all'opposizione che prosegue nel suo tentativo di ostruzionismo ai lavori dell'Aula. L'elezione del vice presidente alla fine arriva, con la nomina del consigliere d'opposizione Ferdinando Picariello, M5S. E la bagarre si riaccende, questa volta travolgendo proprio l'ex candidato sindaco pentastellato. Dai banchi dell'opposizione piovono attacchi pesanti proprio ai 5 Stelle, rei di essersi spostati già in maggioranza. A inizio seduta, infatti, aveva sorpreso la decisione dei due consiglieri, Luigi Urciuoli e Picariello, di accomodarsi sulla sponda opposta rispetto alla minoranza, giustificata con motivazioni meramente logistiche. Poi l'accettazione del ruolo di vice ha fatto sbottare l'opposizione: «Prediamo atto di aver perso già due consiglieri tra la minoranza», denunciano Nicola Giordano (Laboratorio Avellino) e Dino Preziosi (La svolta). La seduta è stata poi interrotta a causa «del clima che si è venuto a creare», spiega Maggio prima di diventare protagonista di accesi scontri verbali con Giordano e Iacovacci.