Malumori forti, invece, si sono registrati nella coalizione di centrodestra che sosteneva Dino Preziosi. Quest'ultimo non ha indicato nulla, lasciando però trasparire una certa simpatia per Cipriano. Sentimento in contrasto con quello di Forza Italia, per nulla propensa a sostenere il candidato del Pd. E stesso discorso per Fratelli d'Italia i cui esponenti erano presenti nella lista «La svolta» ispirata proprio da Preziosi. Non ci sarà alcun voto per Cipriano, e questa linea, nonostante una sua eventuale vittoria farebbe scattare il seggio in Consiglio Comunale proprio a un loro rappresentante, Giovanni D'Ercole, cosa che invece non accadrebbe in caso di vittoria di Festa. Ma quest'ultimo ha ammesso pubblicamente che «Votare allo stesso modo di Nicola Mancino è per me geneticamente impossibile. Figurarsi per Cipriano, il candidato della nomenclatura del Pd». Inoltre, lo storico referente della destra locale, ha rivolo un appello al suo elettorato: «Io non voterò mai per il Pd, anche se dovesse costarmi il posto in Consiglio».
Più compatte la Lega e la Sinistra.
Da entrambi, infatti, non è arrivata alcuna indicazione di voto, definendosi equidistanti sia da Festa che da Cipriano. Su quest'ultimo, inoltre, è arrivato l'attacco dalla sinistra accusandolo di non aver voluto partecipare alla nascita di una coalizione di più ampio respiro, tentativo fatto a inizio anno, preferendo invece andare a dialogare con il Pd e gli ex demitiani. La chiusura, insomma, è totale. I due candidati dovranno contare, quindi, sulle loro forze. Lo scenario dello scorso anno non si è verificato, quando Vincenzo Ciampi, M5s, ottenne il sostegno pubblico da parte della Lega, di Dino Preziosi e soprattutto di Luca Cipriano. Tutti compatti sul candidato pentastellato pur di non far vincere Nello Pizza, a guida di una coalizione sostenuta dal Pd e dai demitiani, molti dei quali, oggi, sostengono Cipriano, insieme ai dem. Ad Ariano Irpino, altro Comune chiamato al ballottaggio, la sfida sarà tra Domenico Gambacorta, centrodestra, e Enrico Franza, centrosinistra. I due outsiders, la Lega e i 5 Stelle, hanno preso strade diverse. I primi, in linea con quanto accaduto ad Avellino, non sosteranno nessuno, mentre i pentastellati hanno annunciato la loro preferenza per Franza. Anche a Castel Baronia si voterà, dopo che al primo turno, gli unici due candidati Fabio Montalbetti e Felice Martone, hanno ottenuto entrambi 438 voti.