Delitto al bar, la confessione choc
«Papà, ho ucciso un ragazzo»

Delitto al bar, la confessione choc «Papà, ho ucciso un ragazzo»
di Enrico Marra
Martedì 18 Dicembre 2018, 12:46
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Subito dopo l'omicidio è stato il padre a raccogliere una prima confessione di Antonio De Franco, il bulgaro di 26 anni, adottato da una famiglia irpina, che dall'alba di domenica è detenuto nel carcere di contrada Capodimonte con l'accusa di omicidio volontario per avere colpito mortalmente al capo con una mazza di ferro un ucraino di 23 anni.

«Ho fatto una cosa terribile, ho litigato e colpito con una mazza di ferro un giovane» ha detto all'anziano padre che ha visto tornare nella sua casa di Chianche, centro in provincia di Avellino, il figlio adottivo fuori di se per ciò che era accaduto. Qualche minuto dopo sono giunti i carabinieri che avevano ormai identificato l'autore dell'omicidio. Questa mattina Antonio De Franco è chiamato, davanti al Gip Loredana Camerlengo, a dare la sua versione di ciò che è accaduto nella notte tra sabato e domenica davanti al bar della frazione Bagnara di Sant'Angelo a Cupolo.

 
Subito dopo l'arresto da parte dei carabinieri del Comando provinciale diretti dal comandante Alessandro Puel e dal colonnello Alfredo Zerella del Reparto Investigativo, presente anche il sostituto procuratore della Repubblica Assunta Tillo, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Oggi all'interrogatorio nel carcere assisteranno i difensori Stefano Pescatore e Claudio Fusco. Il giovane sin dall'arresto è apparso non perfettamente lucido. I suoi legali si augurano che abbia riacquistato un minimo di lucidità in modo da poter ricostruire l'accaduto. La sua ricostruzione assume una notevole importanza. Infatti finora le varie fasi della lite sono state ricostruite dai carabinieri attraverso le testimonianze rese dal titolare del bar e da alcuni testimoni. In tutto sei, sette persone. I testimoni si sarebbero soffermati sull'incontro di De Franco, che era già nel bar in compagnia di un cugino, e i tre ucraini. Lo scambio di battute, poi qualche insulto fino a pronunciare qualche bestemmia. Poi il tragico epilogo all'esterno del locale, con i colpi che De Franco ha inferto a Mjkhailo Prudivus, ucraino di 23 anni, stramazzato al suolo in una pozza di sangue. Del resto il medico legale Umberto De Gennaro sin dal primo sopralluogo nella notte a Bagnara, e ieri pomeriggio nella vista esterna fatta preso alla sala mortuaria dell'ospedale «Rummo» dove si trova la salma della vittima, ha confermato che il corpo del 23enne presenta lesioni al capo, in particolare alla regione parietale. Colpi che hanno provocato una vasta emorragia che ha reso impossibile ogni tentativo di salvarlo. Circa l'autopsia c'è da procedere agli avvisi ai familiari che risiedono in Ucraina per l'eventuale nomina di periti. Pertanto sarà effettuata nel fine settimana o dopo Natale.
 
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