Bilancio dell'Asi al vaglio
dei sindaci: conti ancora in rosso

Bilancio dell'Asi al vaglio dei sindaci: conti ancora in rosso
di Michele De Leo
Venerdì 28 Giugno 2019, 08:36 - Ultimo agg. 11:40
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Arriverà quest'oggi all'attenzione del consiglio generale dell'Asi il bilancio di esercizio del 2018, già approvato dal comitato direttivo.

Il presidente Vincenzo Sirignano presenterà una relazione sulla gestione che avrà il duplice obiettivo di entrare nel merito dei numeri dell'esercizio finanziario e, nel contempo, illustrare le azioni portate avanti dal direttivo e le prospettive dell'ente.
 
​Il primo dato che emerge dall'analisi del bilancio è la perdita dell'esercizio giudicata esigua che ammonta a poco più di 323mila euro. «La perdita evidenzia la relazione di Sirignano va analizzata tenuto conto che tale risultato è influenzato, oltre che dalla gestione caratteristica di cui è stato auspicato l'equilibrio, anche dai ricavi e dai costi di natura straordinaria». Il numero uno dell'ente proporrà al consiglio generale di «ripianare la perdita di esercizio con l'utilizzo del fondo contributi e liberalità, nel quale sono confluiti i finanziamenti delle opere acquisiti definitivamente a patrimonio dell'ente perché attinenti alle opere già collaudate».

Il risultato rappresenta «un ulteriore miglioramento rispetto alle perdite dell'esercizio 2017, ammontanti a poco più di 409mila euro, già dimezzate rispetto al bilancio dell'anno precedente». Solo nel 2015, inoltre, l'Asi registrava perdite per oltre un milione e 600mila euro dalla gestione caratteristica. In merito all'esercizio del 2018, il presidente rimarca l'impegno finalizzato ad incrementare i ricavi e ridurre i costi: «Abbiamo messo in campo interventi importanti sul fronte dei ricavi per i servizi, dei costi del personale, ridotti di 160mila euro rispetto al passato, delle consulenze, delle locazioni di immobili di proprietà. Sirignano non manca di sottolineare, inoltre, l'incremento dei ricavi per la fornitura di acqua e per l'immissione nelle condotte idriche e fognarie».

Importante sul fronte delle entrate l'accordo per la rimodulazione delle tariffe per i servizi alle aziende che, per le aree industriali del cratere, è stato già applicato dal 2018, mentre nelle aree industriali di Solofra, Pianodardine, valle Ufita e valle Caudina è entrato in vigore solo nell'anno in corso. Rilevante è stato il contributo regionale per l'ammodernamento degli impianti di depurazione che «consentirà, oltre ad un più efficiente servizio alle imprese insediate, anche la possibilità di maggiori introiti per l'attività di depurazione per conto terzi, oltre che una riduzione dei costi dell'energia elettrica».

Preoccupano di contro, i contenziosi Ici - Imu che «vedono coinvolte, in veste di enti accertatori, amministrazioni comunali partecipanti al consorzio». Il presidente non manca, nella sua relazione, un riferimento alla situazione del Cgs, la società impegnata nella depurazione per la quale il giudice del tribunale di Avellino ha concesso il concordato preventivo in continuità indiretta. Un piano che rimarca il numero uno dell'ente di Pianodardine «prevede l'affitto e la successiva vendita del ramo d'azienda all'Asidep, con successiva gara a doppio oggetto per la scelta del partner industriale». Nel contempo, i servizi di manutenzione delle aree industriali sono stati affidati al soggetto pubblico privato Hirpinia Multiservizi. A margine, il presidente annuncia il finanziamento dei progetti per la sistemazione della rete viaria all'interno delle aree industriali Calaggio di Lacedonia e San Mango e ribadisce la volontà di «procedere all'acquisizione di 600mila metri quadrati di terreno industriale della ex Irisbus, che consentirebbe una rilevante espansione di questa area industriale».
 
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