Avellino scommette sul Piano del verde: «Sì all'urbanistica green»

Il progetto presentato dall'assessore Emma Buondonno come modello di politiche ecosostenibili

Aree da riqualificare
Aree da riqualificare
di Flavio Coppola
Sabato 3 Dicembre 2022, 09:21
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«Avellino deve affrontare la transizione ecologica in maniera concreta e il Piano del verde sarà la spina dorsale delle nostre politiche ambientali ed urbanistiche». L'assessore Emma Buondonno ha presentato ieri l'ambizioso progetto «green» del capoluogo irpino quale modello di politiche ecosostenibili e di risanamento da esportare anche nelle altre città d'Italia. Lo ha fatto a Napoli, a conclusione del confronto svoltosi a Palazzo Gravina, con la partecipazione, tra gli altri, della vicesindaco e assessore all'Urbanistica del Comune partenopeo, Laura Lieto, dell'assessore al Verde, Vincenzo Santagada, dei dirigenti al ramo per i Comuni di Torino, Mantova, Padova, Frosinone e Prato, e del il direttore del Dipartimento di Architettura dell'Università Federico II di Napoli, Michelangelo Russo. Avellino ha redatto un «Puv» che censisce tutte le piante, indica le cure, gli abbattimenti, le nuove piantumazioni e le manutenzioni necessarie. Ma il documento, per il quale il 9 dicembre scadono i termini per la presentazione delle osservazioni, rischia di restare sulla carta se non si trovano altre risorse. Ci vorrebbero, in fatti, 1,5 milioni all'anno, e il Comune investe attualmente un terzo sul verde.

Buondonno rilancia la sfida guardando agli ingenti fondi della Transizione ecologica: «I recenti eventi climatici dimostrano che servono investimenti più significativi, ma anche personale qualificato e formato sul settore.

Noi intendiamo puntare con forza sui bandi europei, ma con un'ulteriore stretta sulle gare con grandi ribassi e nel massimo rispetto della norma che prescrive che tutti gli appalti tengano conto dei criteri ambientali minimi. Siamo una delle poche città campane ad avere questo strumento, sarà la base di partenza per al revisione del Puc e un vero e proprio progetto di risanamento ambientale». L'impegno politico è chiaro. Ma in barba alle previsioni dell'ambizioso documento, in città, continuano a cadere gli alberi più maestosi ed importanti. Ieri, la mobilitazione di «Legambiente» e dei condomini di via San Francesco d'Assisi ha fermato all'ultimo secondo i motosega già pronti all'azione. Salvato il cedro del Libano del locale parco che, sebbene in perfetta salute e di grande importanza per contrastare l'inquinamento ambientale, era stato condannato a morte col nulla osta del Comune per la necessità di garantire la sicurezza di un muro perimetrale raggiunto dalle radici dell'enorme e pregiata pianta. Questione di priorità. Fatto sta che dopo l'ondata di indignazione partita in città e al netto del silenzio del Comune, che anzi ha dato l suo nulla osta al taglio, al momento dell'abbattimento sono scesi in campo gli ambientalisti.

Una delegazione di «Legambiente», insieme ai residenti contrari al taglio, si è frapposta tra l'albero e le gru ingaggiate dagli altri condomini, minacciando anche un contenzioso legale. La protesta ha fatto recedere anche i privati che, a larga maggioranza, avevano votato per l'abbattimento. Non senza momenti di tensione e sotto l'occhio vigile degli uomini della Questura. Il grande albero, per il momento, è salvo: «Ora spiega il comproprietario del parco, Gianluca Troncone - stiamo trovando un nuovo accordo per scongiurare definitivamente l'abbattimento. Ci saranno spese da sostenere, ma questo è un albero troppo importante per l'ecosistema della città e per il nostro parco, a cui da lustro». Ci saranno 20.000 euro da spendere, e Piazza del Popolo fa spallucce: «Ci è stato risposto riferisce - che il Comune poi avrebbe dovuto darne conto agli altri cittadini. Noi sappiamo per certo che al Nord questi interventi li fanno. aggiunge il residente Ma siamo pronti a fare la nostra parte per tenere la pianta in vita». Soddisfatto Antonio Dello Iaco, l'attivista di «Legambiente» che ha animato la protesta e dialogato con i privati e le istituzioni: «Esortiamo ancora una volta i condomini a trovare un'intesa. Parliamo di una pianta rara e in via di estinzione nel mondo, che assorbe lo smog. Il Comune chiede semplicemente la messa in sicurezza. Si può fare senza abbattimento e noi siamo disposti a mettere a disposizione i nostri tecnici».

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