«Nessun atto ostile, una verifica è doverosa visto il risultato elettorale emerso».
Con queste parole, Angelo Antonio D'Agostino ha presentato il ricorso contro l'elezione di Rino Buonopane a presidente della Provincia, che sarà depositato materialmente nei prossimi giorni. Una decisione giunta a seguito di una lunga serie di valutazioni di carattere sia tecnico che politico e che ha trovato il conforto dei gruppi che hanno sostenuto il patron dell'Avellino in campagna elettorale: Proposta Civica per l'Irpinia e Davvero.
L'occasione per fare il punto della situazione è stata offerta dalla conferenza stampa che si è svolta nella mattinata di ieri presso il Viva Hotel di Avellino alla quale hanno preso parte, oltre a D'Agostino, i sette consiglieri provinciali eletti nelle due compagini a sostegno: Domenico Biancardi, Franco Di Cecilia, Fausto Picone, Girolamo Giaquinto, Pino Graziano, Marino Sarno e Diego Guerriero.
Quanto alle conseguenze politiche della contesa elettorale sul Comune di Avellino, invece, D'Agostino ritiene che «alla fine prevarrà il buonsenso» per cui non si registreranno scossoni, mentre sul consigliere regionale Livio Petitto, alleato nel capoluogo ma sostenitore di Buonopane alla Provinciali, dice: «Il ruolo svolto da lui in questa fase è sotto gli occhi di tutti e, naturalmente, non ho potuto apprezzarlo. La sua, comunque, è stata una scelta legittima e va rispettata, ma chi compie delle scelte, come sempre, se ne assume la responsabilità e le conseguenze».
Sulla stessa linea Beniamino Palmieri che ha aggiunto: «In democrazia, sempre, quando c'è uno scarto così ridotto al termine di uno spoglio elettorale, si chiede una verifica. Da parte nostra, quindi, non c'è alcuna voglia di alimentare scontri». Il consigliere Di Cecilia, poi, ha puntato dritto sul ragionamento politico: «Se c'è una forza che ha vinto è la nostra. Al di là dei numeri, abbiamo dato vita ad un laboratorio che da cartello elettorale dovrà presto trasformarsi in una forza politica organizzata». Dure le accuse rivolte al Partito Democratico che «quando perde è consociativo, mentre quando vince diventa arrogante» e ancora più duro è stato l'ex presidente di Palazzo Caracciolo, Domenico Biancardi. «Il dato emerso - ha dichiarato - è netto: ha vinto la nostra lista e su questo non c'è molto da discutere». Alla base di tale vittoria, «il gradimento degli amministratori per l'operato della vecchia amministrazione» per cui «come consiglieri eletti - ha spiegato - ci muoveremo in continuità col passato per realizzare il nostro programma, senza muoverci di una virgola».
Quindi, la bordata di Biancardi al Pd: «I rappresentanti di quel partito ci offendono dicendo che noi rappresentiamo l'indistinto. Evidentemente, quando ci chiamavano anche di notte per il voto all'Asi e all'Alto Calore non lo eravamo». E a Buonopane: «È un presidente sospeso, gli consiglio di limitarsi all'ordinaria amministrazione fino a quando non si sarà pronunciato il Tribunale Amministrativo».
A fare da eco alle parole di Biancardi, il suo ex vice in Provincia, Fausto Picone, neo consigliere, che ha aggiunto: «In aula faremo contare i nostri numeri. Non possiamo accettare le accuse di aver elargito mance elettorali: abbiamo lasciato 108 milioni di euro di programmazione, destinati a tutte le amministrazioni, a prescindere dai colori partitici». Infine, l'eletto nelle fila di Davvero, Diego Guerriero: «In attesa di conoscere il verdetto del Tar - ha dichiarato - come consiglieri, in aula, saremo propositivi nell'esclusivo interesse dell'Irpinia».