Caccia alla pantera tra Irpinia e Sannio,
arriva la task force della Regione

Caccia alla pantera tra Irpinia e Sannio, arriva la task force della Regione
di Riccardo Cannavale
Giovedì 25 Giugno 2020, 12:00
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Ancora pochi giorni e, con il coordinamento delle autorità regionali, si proverà a stringere il cerchio intorno alla pantera del Partenio.

La conferma è arrivata ieri mattina al termine di un tavolo tecnico convocato, in videoconferenza, dalla Prefettura, all'indomani della relazione inviata dal pool di esperti della Federico II e dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno. Pochi dubbi, ormai, circa la presenza di un grosso felide. Che si tratti di una pantera o di un'altra specie appartenente alla stessa famiglia di mammiferi lo si saprà solo al momento della cattura. O se, nei prossimi giorni, dovessero emergere nuovi elementi in grado di chiarire ulteriormente la vicenda.

Nei prossimi giorni sarà attivato un tavolo regionale, alla presenza non solo delle forze dell'ordine che saranno coinvolte nelle ricerche ma anche di tutti quegli organismi istituzionali e sanitari che, per competenza, dovranno fornire il proprio contributo alla stesura di un piano di intervento. Che scatterà non più tardi della prossima settimana. «Dalla relazione elaborata dai tecnici - spiega il Prefetto di Avellino, Paola Spena - emerge che lo spazio di azione dell'animale è molto più ampio del solo fronte irpino e coinvolge anche parte della provincia di Benevento. Di qui la necessità di un tavolo tecnico regionale per delineare le strategie operative che possano condurre all'accertamento e alla cattura del felide». Intanto, anche nei prossimi giorni continuerà il monitoraggio delle aree da parte degli uomini del gruppo Forestale e degli stessi amministratori locali Cautela è la parola d'ordine intorno alla quale bisognerà continuare a muoversi secondo la rappresentante di governo. Se i gli amministratori locali, attraverso avvisi e raccomandazioni dovranno tenere alta l'attenzione sui territori, le forze dell'ordine sono chiamate a non abbassare la guardia dall'alto delle loro specifiche competenze.

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Ma come si procederà per la cattura dell'esemplare? Il Prefetto Spena invita ad attendere gli esiti dell'incontro tecnico, ricordando però che dovrà avvenire in modalità di protezione dell'animale. Di qui la necessità che ad operare siano professionisti che abbiano una certa dimestichezza con tali pratiche.

Intanto, anche a seguito dalle indicazioni fornite dal professore Orlando Paciello e dal dottore Nicola D'Alessio, è sempre più probabile che la pantera possa abbia trovato un habitat congeniale alla sua indole nella parte più impenetrabile della montagna, quella in cui potrebbe muoversi agevolmente tra gli alberi senza particolari disturbi e dove troverebbe anche cibo a sufficienza. «Il fatto che non ci siano state razzie di animali domestici fa pensare che possa cacciare animali selvatici - aggiunge il Prefetto - Ecco perché bisogna lavorare con attenzione. Potrebbe aver trovato un ambiente in cui si trova tranquillo e questo, magari, lo rende anche meno propenso ad attaccare l'uomo. Ma bisogna muoversi con estrema cautela. Per il bene del felide e di chi lo sta cercando».

Oltre che cercare la pantera, si procede anche su un altro fronte.

Un'indagine ufficiale è stata avviata anche per capire come mai un animale che appartiene ad una specie protetta e che in Italia non può essere detenuto da privati cittadini, circoli liberamente sui monti dell'Irpinia. L'ipotesi che possa essere stata abbandonata da qualcuno che la deteneva illegalmente è naturalmente la più concreta. Così come non è da escludere che possa trattarsi dello stesso animale che lo scorso mese di gennaio era stato avvistato nel foggiano, per poi far perdere le tracce.

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