Si cercano convergenze sui programmi da parte dei due maggiori competitor in campo per la presidenza della nuova Camera di Commercio Irpinia-Sannio. A disposizione altre due votazioni, compreso il ballottaggio tra i candidati che hanno preso più consensi. Se dovessero fallire questi tentativi si va allo scioglimento del consiglio appena insediato (martedì scorso il debutto con il governatore Vincenzo De Luca) con la conseguente gestione commissariale. Scenario che nessuno auspica. I candidati Piero Mastroberardino e Oreste La Stella hanno bisogno di 17 preferenze per agguantare la poltrona apicale dell'ente. Nella seduta del 19 luglio prossimo non serviranno più i 22 consensi previsti per la prima e seconda votazione. Ora è sufficiente la maggioranza semplice dei 33 seggi.
Le diplomazie sono al lavoro per orientare gli indecisi.
Un altro pezzo di quest'ultima associazione è con il presidente irpino, Oreste La Stella, già primo inquilino dell'ente di piazza Duomo. Al fianco di La Stella (il cui obiettivo è una maggioranza quanto più ampia possibile per una governabilità dell'ente meno complicata), dunque, Confcommercio Avellino, Casartigiani, Confapi. Anche da questa parte del campo si guarda con moderato ottimismo alla prossima seduta. La riunione di insediamento del Consiglio Camerale si è tenuta alla presenza del governatore Vincenzo De Luca, con le due votazioni dopo gli adempimenti necessari e l'intervento del presidente di Palazzo Santa Lucia. Nella prima votazione Piero Mastroberardino ha ottenuto 11 preferenze, così come Salvatore Bonavita. Le schede bianche sono state 4, 1 voto è andato a Paola Del Gaudio e 5 a Rita De Luca. Nella seconda, invece, Bonavita ha raggiunto i 12 consensi, mentre Mastroberardino ha confermato i suoi 11, quindi i 5 voti per De Luca e le 4 schede bianche. Non è venuto fuori, quindi, il nome di La Stella, ma lo schieramento a sostegno di quest'ultimo si sarebbe palesato con le preferenze attribuite a Bonavita. La corsa verso la seconda seduta consiliare del 19 luglio è cominciata all'indomani di quella del debutto del nuovo Consiglio Camerale. A disposizione altre due votazioni per scongiurare il commissariamento. Le procedure vanno completate entro il 5 agosto, a un mese esatto dall'insediamento. Non è da escludere che, in caso di flop alla terza votazione del 19 luglio prossimo, si possa decidere di prendere altro tempo e convocare entro la fine del mese un'ultima riunione per cercare di arrivare a una soluzione che eviti il commissario. Un eventuale incontro tra le parti, almeno allo stato attuale, non sembra una strada praticabile. E' assai probabile che ognuno vada avanti alla ricerca delle 17 preferenze necessarie fino alla terza votazione.