Camorra, una scuola serale
nell'ex villetta dei Cava a Quindici

Camorra, una scuola serale nell'ex villetta dei Cava a Quindici
di Vincenzo Castaldo
Venerdì 25 Giugno 2021, 14:00
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«Il bene confiscato al clan Cava sarà presto rimesso nelle mani dei cittadini». Così il sindaco di Quindici, Eduardo Rubinaccio, dopo che la giunta ha approvato la sua proposta di investire il contributo aggiuntivo del Ministero dell'Interno, pari a 100mila euro, per i lavori di adeguamento dell'ex villetta del boss Antonio Cava in via Sant'Antonio al fine di impiegarla per attività didattiche e formative.

«L'intenzione - afferma Rubinaccio, fresco di nomina alla presidenza dell'Unione dei comuni Antico clanis - è di dividere il pianoterra in due grandi ambienti, allestendo in uno di essi le aule per i corsi d'istruzione serali del Cpia che si svolgono da circa quattro anni nel plesso scolastico di piazza San Sebastiano.

L'altro vano invece verrà utilizzato come deposito, che potrà essere utile agli operai comunali». Rubinaccio aggiunge: «Al primo piano, che inizialmente avevamo offerto all'Arma dei carabinieri in comodato d'uso per ospitare il Gruppo forestale del Vallo, vogliamo creare altri ambienti utili al Cpia nonché alle attività socio-culturali finalizzate a promuovere il patrimonio culturale di Quindici. Non escludiamo altre iniziative, di idee in cantiere ne abbiamo, tenendo conto che a lato c'è un ampio parcheggio auto utilizzato quotidianamente sia dai dipendenti comunali sia dagli avvocati che si recano agli uffici del Giudice di pace». Sull'inizio dei lavori di adeguamento, il sindaco Rubinaccio afferma: «Dovranno partire a breve, altrimenti rischiamo di perdere il contributo aggiuntivo del Ministero dell'Interno. La prima quota integrativa, pari al 50 per cento, ci verrà assegnata entro il 15 settembre previa verifica dell'avvenuto inizio dei lavori attraverso il sistema di Monitoraggio delle opere pubbliche della banca dati delle Pubbliche amministrazioni. La seconda quota integrativa invece ci sarà data a seguito della trasmissione del certificato di collaudo o del certificato di regolare esecuzione rilasciato dal direttore dei lavori».

Sugli interventi già svolti nel bene confiscato di via Sant'Antonio con spese a totale carico del Comune, Rubinaccio sottolinea: «Abbiamo creato l'ingresso principale del pianoterra, con tanto di gradini e passaggio laterale per garantire l'accesso ai diversamente abili. A un lato abbiamo fatto fissare dei pannelli in ferro battuto a scopo divisorio». «Il bene sottratto ai Cava - conclude il sindaco - sarà rimesso nelle mani dei cittadini quanto prima: su questo non ci sono dubbi. Noi ce la metteremo tutta, perché vogliamo restituirlo alla comunità come luogo della legalità garantendo l'accesso a tutti». L'ex villetta del boss Antonio Cava (in carcere dal 2006 e oggi al 41bis) è stata sequestrata nel 1993, confiscata nel 1996 dalla Sezione misure di prevenzione presso il Tribunale di Avellino e affidata infine al comune di Quindici, che ha provato più volte a insediarvi delle attività in questi ultimi venti anni senza mai avere successo. 

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