Campania, ragazzo bullizzato
online durante la lezione a distanza

Campania, ragazzo bullizzato online durante la lezione a distanza
di Katiuscia Guarino
Sabato 21 Novembre 2020, 11:35
4 Minuti di Lettura

Bullizzato durante una lezione on-line. Di una tale condotta sarebbe rimasto vittima un allievo di una quinta classe del liceo Europeo del Convitto Colletta di corso Vittorio Emanuele.


A raccontare l'episodio il papà del ragazzo. Allo studente sarebbero state rivolte minacce di morte e offese omofobe. Frasi finite sulla chat della classe nel corso della didattica a distanza e pronunciate a voce durante una delle lezioni previste dal calendario. Un fatto che non è passato inosservato all'insegnante. Che ha subito informato la dirigente dello storico plesso del centro del capoluogo.


I vertici del Convitto, a loro volta, non hanno perso tempo e si sono messi immediatamente all'opera per cercare di fare piena luce sulla vicenda. «Ci sarebbe stata una lite - spiega la dirigente Maria Teresa Brigliadoro - L'insegnante mi ha presentato una relazione in merito.

Ho richiesto una relazione anche a un altro docente. Ho promosso un consiglio straordinario da tenersi subito, forse già domani (oggi per chi legge, ndr) per capire cosa sia successo e se siano volate parole grosse». La dirigente evidenzia anche un altro aspetto: «Se i ragazzi si sono messaggiati tra loro anche dopo, questo non posso saperlo. Sentirò comunque altri studenti per avere un quadro completo». Insomma, la scuola vuole andare fino in fondo alla questione che ha preoccupato la famiglia della presunta vittima degli atti di bullismo. Si vuole capire bene la situazione, senza trarre conseguenze affrettate, penalizzando l'uno o l'altro ragazzo.

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I fatti si sarebbero verificati l'altro ieri mattina. L'atteggiamento preoccupato, pensieroso, della presunta vittima ha messo in allarme i familiari che hanno deciso di approfondire. Il ragazzo ha quindi rivelato loro l'episodio, sul quale la scuola già stava indagando. Il papà del ragazzo ha fatto sapere di aver anche contattato la mamma dello studente ritenuto l'autore degli attacchi. La madre si è detta sinceramente dispiaciuta, allibita, completamente all'oscuro di tutto l'accaduto e ha voluto scusarsi per la vicenda. E su questo la famiglia della presunta vittima ha espresso parole di apprezzamento.


Per ora non è stata presentata denuncia alle forze dell'ordine da parte dei genitori, che sperano in una presa di posizione dall'istituto. Insomma, non si vuole arrivare alla querela per evitare conseguenze. Si tratta comunque di giovanissimi. E da capire se il tutto sia maturato a seguito di una lite. «Nostro figlio è ancora preoccupato. Ha paura ed è sconvolto da questa situazione», ammette. Lo studente - è la versione del padre - quando ha letto e ascoltato quelle frasi a lui indirizzate sulla chat della classe durante la lezione on-line è rimasto basito.


Ai vertici dello storico istituto di corso Vittorio Emanuele, dunque, il compito di approfondire la vicenda per le valutazioni consequenziali ed eventuali provvedimenti disciplinari a carico del presunto autore delle minacce e delle offese omofobe. Il tutto se queste, ovviamente, dovessero essere confermate. E se realmente dovesse rispondere al vero quanto raccontato. Bisognerà fare piena luce per verificare ogni aspetto di quanto venuto fuori l'altro giorno, nella speranza che il tutto possa chiudersi in fretta e diventare una parentesi di questo triste periodo di clausura domestica a causa dell'emergenza sanitaria per il Coronavirus.


La famiglia del giovane ha voluto rendere pubblica la questione - rilanciata da Facebook con News della Città - con l'obiettivo di frenare il fenomeno e di sensibilizzare giovani e genitori a non arretrare di fronte a situazioni del genere. A supporto della famiglia l'avvocato Massimo Passaro che sta fornendo la propria assistenza legale. Anche dal suo profilo social ha ripreso l'argomento per condividerlo. Il papà del ragazzo dice di aver conservato la chat con le frasi così da poter dimostrare quanto sostiene. Il tutto sarebbe cominciato dopo un'interrogazione allo studente che avrebbe proferito quelle frasi. Interrogazione andata male e che potrebbe aver innescato la rabbia. Una miccia che lo avrebbe fatto esplodere, attaccando il compagno di scuola sia verbalmente sia con i messaggi sulla chat. E che ora sono oggetto di attente verifiche.
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