Semaforo verde per il riconoscimento Igp alla Castagna del Partenio. L'iter in corso che è in pratica giunto al capolinea, si aggiunge ad un quadro complessivo della politica di rilancio delle castagne campane di pregio che si aggancia alla costituzione dei Consorzi di tutela per le Igp già riconosciuti: Castagna di Montella, Marrone di Roccadaspide, di Serino e Castagna di Roccamonfina.
«Si presenta un progetto interessantissimo, tassello strategico che si aggiunge alle quattro igp campane - dice fiero Italo Santangelo, già tra i maggiori esperti del settore agroalimentare della Regione - rappresentata sul versante tecnico da Luca Branca e che s'inserisce in un discorso più ampio per la castanicoltura di pregio, affinché sia tutelata da marchi comunitari». Il distretto (assente per una improvvisa indisponibilità il numero uno Antonio De Cristofaro) ha fortemente voluto questo progetto cui aderiscono sindaci e protagonisti della filiera (comeAngelo Frattolillo e Antonio Casazza) del Partenio; ora il dossier sarà inviato alla commissione europea attraverso la Regione per rendere il tutto operativo. «Per l'Irpinia è una tappa decisamente importante e fortemente strategica da cui partir», commenta Gerardo Marano, presidente del Comitato promotore dell'Igp che ha da sempre spinto per questa progettualità e presente al tavolo dei relatori con i presidenti del Parco del Partenio Francesco Iovino, del Gal Partenio Luca Beatrice e il vice presidente della Commissione Agricoltura della Regione Campania, Maurizio Petracca.
«Il riconoscimento - dice Marano - va visto non solo in chiave economica, bensì da punto di partenza per un maggior sviluppo delle aree interne, nella fattispecie del Partenio e delle sue peculiarità turistiche di cui può essere fortemente volano per la conoscenza delle tante bellezze». Progetto in collaborazione con le autorità locali (Parco, GAL Partenio, Provincia, Comunità Montane e Comuni interessati, consentirà di poter disporre, nel giro di qualche anno, di un bacino produttivo potenziale di oltre l'80% della superficie castanicola campana a marchio comunitario. «Riteniamo strategica la qualità del prodotto anche alla luce di una crisi produttiva che sta piano piano rientrando», osserva Roberto Mazzei, coordinatore per la Regione dei Distretti Castagna e Marroni. Un patrimonio di grande storia e tradizione, allargato a cinque comuni del Beneventano: restano fuori per il Mandamento, Lauro, Taurano e Moschiano.
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