Centro Flipper alle Fiamme Oro
nella città senza idee

Centro Flipper alle Fiamme Oro nella città senza idee
di Flavio Coppola
Lunedì 18 Marzo 2019, 12:00
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Entro un mese il Protocollo di intesa per la rinascita del centro «Flipper» di Rione Parco. E spunta l'ipotesi di una compartecipazione del Coni.

L'intesa con le «Fiamme oro», l'associazione sportiva della Polizia di Stato a cui il Comune affiderà gratuitamente la gestione del centro, si è ormai consolidata. Dopo i nuovi sopralluoghi svolti nei giorni scorsi, l'iter sembra ormai destinato ad andare in porto. Anche perché Piazza del Popolo non ha alcun piano B per una gestione pubblica, o mista, che consenta il rilancio di una struttura costata milioni e per molti anni abbandonata alla mercé dei vandali. Ancora una sinergia con le Forze dell'ordine, insomma, per salvare un contenitore pubblico e riempirlo di contenuti. Nella fattispecie, il «Flipper» diventerà una struttura incentrata sulle discipline da combattimento, dove eccellono le «Fiamme oro», in cui i giovani del popoloso quartiere periferico avellinese possano coltivare lo sport e magari evitare pericolose deviazioni. Come avviene da anni nel napoletano, con il modello Scampia.
 
Sul punto, i commissari di Piazza del Popolo, con la sponda del Ministero dell'Interno, vorrebbero chiudere la convenzione gratuita prima di lasciare l'ente alla prossima amministrazione. Sottraendo almeno il «Filpper» all'ormai imminente campagna elettorale. Come detto, anche il Coni provinciale potrebbe inserirsi nell'intesa. Sebbene non direttamente nella gestione. Il presidente provinciale, Giuseppe Saviano, lo spiega chiaramente: «Come avviene in tutta Italia, noi non ci possiamo occupare di una gestione diretta. Ma siamo disponibili a dare una mano». Anche per Saviano, però, il punto è che «il quartiere andava coinvolto di più». Ma a Palazzo di Città sembrano a corto di idee. «Questo accade - riflette Saviano - quando negli anni non si costruisce una politica per i giovani. Coinvolgere la città nella gestione delle strutture pubbliche, invece, significa anche preservarle meglio dagli atti vandalici». Nel merito del progetto, poi, Saviano propone di estendere il campo delle attività previste: «Noi riteniamo che, rispetto all'impianto, si debba fare in modo che nel Flipper si possano praticare più sport. Bene le attività pugilistiche e da combattimento, ma per un pieno coinvolgimento - chiosa - si dovrebbe pensare ad un approccio polisportivo».

Nel frattempo, il cronoprogramma dei lavori di riqualificazione parte proprio da questo mese. Con i 700.000 euro stanziati nell'ambito del Bando periferie, l'impresa che si è già aggiudicata l'appalto dovrà impiegarci 178 giorni. Entro sei mesi, dunque, dovranno essere ristrutturati i campi da gioco e gli spogliatoi, ripristinata la recinzione esterna e costruito un parco giochi per bambini.

Nel frattempo, sono diversi i contenitori pubblici che scontano la medesima assenza di programmazione e di idee. Per esempio, per l'assenza di un interlocuzione tra il Comune e il Demanio militare, restano inutilizzati migliaia e migliaia di metri quadrati all'interno della Caserma «Berardi» di viale Italia. Altre strutture, invece, potrebbero salvarsi grazie all'intervento della Curia. È il caso di Parco «Palatucci», per il quale il vescovo, Monsignor Arturo Aiello, ha già manifestato il suo interessamento. Ma anche di luoghi meno centrali e conosciuti, come l'oratorio di contrada Quattrograna Ovest. Qui, anche attraverso l'interessamento dell'ex assessore all'Urbanistica ed ai Lavori pubblici, Rita Sciscio, il vescovo starebbe valutando la possibilità di assumerne per 10 anni la gestione. L'oratorio, che comunque necessiterebbe di lavori di riqualificazione al suo interno, potrebbe diventare un presidio di inclusione e legalità nel quartiere simbolo dell'abbandono il cui le ultime amministrazioni comunali hanno relegato migliaia di avellinesi residenti in periferia. Anche stavolta, il Comune giocherebbe un ruolo di mero spettatore.
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