Disabile picchiata nella Rsa di Cervinara, i responsabili della struttura: ​«Non ci siamo accorti di nulla»

Tre operatrici incastrate dai video e dalle intercettazioni

ll video dei maltrattamenti nella Rsa di Cervinara
ll video dei maltrattamenti nella Rsa di Cervinara
di Pasquale Pallotta
Martedì 15 Novembre 2022, 09:59
4 Minuti di Lettura

Sconcerto, incredulità, ferma condanna e riprovazione. Sono le reazioni avvertite dall'intera comunità locale, come in tutta la provincia, alla notizia di quanto avvenuto nella struttura «Villa Maria». Una sequenza di brutali maltrattamenti, di quotidiane vessazioni e di soprusi ripresi dalle telecamere ai danni di una donna disabile sulla quale dovrà essere fatta chiarezza al più presto, anche perché ci sono da proteggere gli altri ospiti della struttura.

Saranno le indagini a chiarire le posizioni delle tre operatrici socio-sanitarie dell'istituto, che ha sede nell'ex convento delle suore alla frazione Ferrari, che sono finite sotto inchiesta al termine delle indagini avviate dalla Procura della Repubblica di Avellino a seguito della denuncia che sarebbe stata presentata da una ex dipendente licenziata nelle scorse settimane. Per una delle tre operatrici, una 54enne di Santa Maria a Vico sono stati disposti gli arresti domiciliari, mentre per le altre due dipendenti della struttura, una 32enne di Cervino, e una 51enne di San Martino Valle Caudina il Gip ha disposto la misura interdittiva della sospensione temporanea dall'esercizio dell'attività di operatrici socio assistenziali per 10 mesi.

Le tre sono gravemente indiziate dei reati di maltrattamenti e abbandono di persone incapaci. L'attività trae origine da una segnalazione pervenuta ai Carabinieri di Cervinara, a seguito della quale la Procura della Repubblica di Avellino ha disposto un servizio di intercettazione audio-video negli ambienti della Rsa e, in particolare, nella stanza dove era ospitata la donna oggetto dei maltrattamenti denunciati.

Quindi ci sarebbero una serie di prove che hanno rafforzato la denuncia presentata ai carabinieri permettendo cosi di raccogliere elementi per ritenere sussistenti i gravi indizi di colpevolezza a carico delle operatrici. Attraverso la visione e l'ascolto dei filmati registrati è stato accertato che la disabile era quotidianamente fatto oggetto di schiaffi, calci, altre violenze fisiche e verbali e trattamenti umilianti da parte delle indagate. Una bruttissima vicenda quindi che ha creato non poco sconcerto anche tra i familiari degli altri ospiti della struttura.

Da parte loro i vertici della struttura e, in particolare, la dottoressa Maria Letizia e l'amministratore Giuseppe Farbo, hanno dichiarato di «non essersi mai accorti di nulla». «La nostra è una struttura dotata di ogni comfort - hanno aggiunto e non abbiamo nessun timore per il futuro. La paziente che, secondo le indagini della Procura sarebbe stato oggetto di maltrattamenti, in passato era ospitata in un'altra struttura della Valle Caudina da dove era stata trasferita a Cervinara, per i suoi comportamenti anche violenti ed aggressivi. I nostri ospiti sono trattati benissimo e gli stessi hanno riferito di non aver mai subito maltrattementi».

Video

Ma le immagini e gli audio in possesso della Procura farebbero emergere una realtà tutta diversa almeno per quanto attiene la paziente che sarebbe stato oggetto di maltrattamenti. Al momento bisogna attendere l'evolversi della inchiesta giudiziaria, ma tra i familiari degli ospiti della struttura serpeggia qualche comprensibile timore. Anche perché al momento quanto denunciato dalla ex dipendente avrebbe trovato riscontro investigativo. Appare poco convincente l'ipotesi che possa trattarsi, come hanno riferito i vertici della struttura, di una vendetta. Quindi bisogna che le indagini arrivino al più presto ad accertare tutte le responsabilità di una vicenda che di fatto getta più di un'ombra su una struttura che invece dovrebbe assicurare tranquillità a persone che per vari motivi hanno dovuto lasciare il contesto familiare. E come primo passo importante la struttura dovrebbe essere munita di telecamere interne, per sorvegliare h 24 i pazienti e soprattutto il comportamento di chi opera nella struttura.

© RIPRODUZIONE RISERVATA