Choc a Mirabella, svastiche
sui muri del centro

Choc a Mirabella, svastiche sui muri del centro
di Barbara Ciarcia
Sabato 1 Febbraio 2020, 09:25 - Ultimo agg. 09:54
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Emulazione o becero vandalismo di stampo nazista? Giancarlo Ruggiero, sindaco di Mirabella Eclano, se lo sta chiedendo già da qualche ora.

Da quando la maggiore cittadina del Medio Calore si è risvegliata con i muri di via Roma, il cuore che attraversa il decumano, imbrattati da una grossa svastica rosso sangue.

E così la saracinesca di un vecchio negozio e alcune automobili private parcheggiate lungo la strada che taglia il centro storico. Scritte criptate e disegni volgari sono stati vergati con lo spray su facciate di palazzi e contatori.
Chi la notte scorsa ha imbrattato i vicoli del borgo antico lasciando quel simbolo che evoca rigurgiti nazisti e vandalizzato giostrine e giardinetti inaugurati soltanto pochi mesi addietro ha sì agito indisturbato ma non ha fatto i conti con le telecamere, puntate sulla zona, che hanno ripreso la scorribanda.

«E' un gesto vile, ignobile che va condannato senza mezzi termini- ha commentato Ruggiero, il primo cittadino eclanese-. E' un danno all'immagine della nostra laboriosa e pacifica comunità. Ci costituiremo parte civile contro gli autori del raid vandalico a cui va tutto il nostro disprezzo».

Giancarlo Ruggiero è indignato e sconvolto alla vigilia della manifestazione organizzata dall'Istituto Comprensivo «Raimondo Guarini» per non dimenticare la Shoah. All'appuntamento odierno per celebrare la giornata della memoria è stato invitato Vincenzo Calò, responsabile Anpi per il Mezzogiorno e «giusto tra i popoli». Una anomala coincidenza. Il sindaco non ha esitato a denunciare il grave accadimento, e così l'assessore alla cultura e alle attività produttive, Raffaella Rita D'Ambrosio.

«Mirabella non è questa- ha esclamato la D'Ambrosio-. Simili atti non possono essere tollerati e giustificati scaricando magari le responsabilità su un manipolo di teppistelli ignoranti e annoiati».

Giancarlo Ruggiero ha visionato le immagini insieme ai Carabinieri della locale stazione che stanno indagando su quanto è avvenuto l'altra notte a Mirabella Eclano e non si capacita per l'azione portata a termine con la tecnica tipica della bande vicine agli ambienti nazi. Dai fotogrammi, abbastanza nitidi, si scorgono tre sagome scure armate di bombolette che macchiano la carrozzeria di alcuni veicoli e poi i muri delle abitazioni e le piazzette fresche di restyling adesso devastate dal passaggio di chi convinto di farla franca non sa che sarà inchiodato alle proprie responsabilità. Gli autori del raid avrebbero infatti le ore contate.

Le immagini riprese dall'occhio elettronico sono al vaglio degli investigatori eclanesi che confidano in una rapida svolta al caso che ha destato sconcerto e indignazione nella cittadina e nel comprensorio.

«Non ci troviamo di fronte a una bravata- ha aggiunto ancora il sindaco Ruggiero-. Questa è un'azione pianificata, mirata per devastare, e semmai destabilizzare l'equilibrio sociale. Chi ha agito lo ha fatto scientemente».

L'amministrazione comunale eclanese sta collaborando attivamente con le forze dell'ordine impegnate a dare un volto e un nome a quelle tre sagome che hanno imbrattato e devastato il centro storico con lo spray. Ai danni materiali, da quantificare, si aggiunge quello d'immagine, davvero incalcolabile. Ruggiero è fiducioso: confida nella professionalità di chi sta investigando. Nelle ultime ore ha ricevuto attestati di solidarietà dai colleghi del comprensorio e ha informato nei dettagli il prefetto di Avellino, Paola Spena. «A Mirabella non è mai accaduto nulla di così esecrabile- ha infine ammesso Giancarlo Ruggiero-, anche per questo siamo rimasti assai colpiti. Seppure fosse un gesto per imitare i recenti episodi avvenuti a Mondovì e a Brescia non possiamo comunque giustificare la gravità di quanto è successo l'altra notte».

La società civile si interroga e condanna all'unanimità l'inquietante episodio, e pure il mondo della scuola che oggi celebra la giornata della memoria con un protagonista dell'antifascimo meridionale, Vincenzo Calò.
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