Ciampi-Foti, scontro aperto
sui debiti del Comune di Avellino

Ciampi-Foti, scontro aperto sui debiti del Comune di Avellino
di Flavio Coppola
Mercoledì 29 Agosto 2018, 12:00
3 Minuti di Lettura
«Mi vogliono querelare perché se trovo un potenziale buco di 17 milioni di euro non dico, come gli altri, che va tutto bene? Non copro chi ha fatto i disastri. Vogliono bloccare il lavoro che con fatica stiamo facendo per la città con quattro spicci lasciati in cassa. E questi soldi dove sono finiti? Sono forse spariti? Non so».

All'indomani della querela che l'ex sindaco, Paolo Foti, gli ha preannunciato insieme a tutta la sua ex giunta, l'attuale primo cittadino, Vincenzo Ciampi, passa al contrattacco. Ovviamente questo lo strano metodo consolidatosi attraverso un post sulla sua pagina «Facebook». Per nulla intimorito dall'azione giudiziaria avviata contro di lui per un altro post, quello con cui l'altro ieri ha accusato maggioranza ed opposizione di aver «banchettato ai danni della città, mettendo le mani nel marcio», rilancia: «L'ex sindaco Foti e i suoi ex assessori minacciano querela nei miei confronti perché con il Movimento 5 Stelle ho iniziato l'operazione verità nei conti del Comune. Conti bocciati dai revisori e mai votati dagli stessi consiglieri Pd. Per paura forse di certificare il male che è stato fatto ad Avellino? Non lo so».
 
Ciampi ricorda poi le ultime scoperte del suo assessore al ramo, Gianluca Forgione, in particolare i 17 milioni di fatture liquidate e non pagate dall'ente, che rischiano di far crescere a dismisura il buco di bilancio da ripianare. «Il commissario governativo, arrivato ad Avellino grazie alla revoca del vecchio bilancio operata dalla mia giunta, siamo sicuri saprà fare chiarezza - afferma - A questi signori, dai quali eredito questa imbarazzante situazione, auguro con tutto il cuore di ricostruirsi una reputazione politica, ma molto lontano dalla città di Avellino».

Parole, insomma, che gettano nuova benzina sul fuoco. A rilanciare il j'accuse è il sottosegretario all'Interno, Carlo Sibilia, secondo alcuni il vero deus ex machina di giunta e Movimento: «Quelli che non hanno approvato il bilancio che è poi stato pure bocciato dai revisori dei conti vogliono querelare quelli che stanno provando a risolvere i problemi e far risollevare Avellino dalle rovine. Questi facevano ridere quando amministravano e fanno ridere ancora di più ora che la gente li ha cacciati sentenzia Sibilia Vogliono passare dalla dittatura della maggioranza alla dittatura della minoranza. Rispettate il voto popolare e ritiratevi a vita privata chiosa - fate più bella figura».

In seconda battuta ieri si è palesata la linea del gruppo consiliare del Pd presieduto da Enza Ambrosone: c'è la risposta piccata a sindaco e 5 Stelle, ma per ora senza intenti di sfiducia in aula: «Diventa davvero complicato tenere dietro alle continue esternazioni del Sindaco - dicono - Nessuna valutazione possibile, giudizio politico impietoso. Purtroppo niente atti né delibere, solo post. L'invito del vescovo a lavorare per la comunità noi lo abbiamo raccolto. Epperò non siamo disponibili a sottacere. La nostra disponibilità però non deve essere fraintesa, né paura né compromesso. Se la propaganda deve sostituire l'amministrare nell'interesse della città, allora meglio tutti a casa».
© RIPRODUZIONE RISERVATA