Clan Partenio, torna in aula il caso del ristorante Pagliarone

Livia Forte tira in ballo Nicola Galdieri e il sindaco Giordano, fotografati mentre si scambiano un bacio sulla guancia

La maxioperazione contro il clan Partenio
La maxioperazione contro il clan Partenio
di Alessandra Montalbetti
Martedì 15 Novembre 2022, 10:13
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Clan Partenio, sotto la lente d'ingrandimento degli inquirenti l'aggiudicazione del ristorante O' Pagliarone. Le indagini su quest'asta in particolare, svolta presso il tribunale di Avellino il 20 luglio del 2017, hanno preso il via dopo le dichiarazioni dell'imputata nel filone Aste Ok, Livia Forte (detenuta nel carcere di Latina e per la quale di recente il tribunale di Avellino ha rigettato la richiesta di attenuazione della misura con gli arresti domiciliari in quanto sussistono le esigenze cautelari) rese al pubblico ministero Henry John Woodcock il 20 dicembre del 2020.

In quella sede Livia Forte disse che era stata costretta a fare un passo indietro per aggiudicarsi la struttura del Pagliarone, in quanto era stata «minacciata da Nicola Galdieri, accompagnato dall'attuale sindaco di Monteforte Irpino, Costantino Giordano per rinunciare a quell'asta in quanto dovevano aggiudicarselo il sindaco e i suoi due soci».

Ieri in aula nel corso dell'ennesima udienza sul Clan Partenio è stato a lungo ascoltato il maresciallo che ha effettuato le indagini sulle aste, ma anche le indagini integrative per far luce sull'aggiudicazione della struttura del Pagliarone.

E dunque dalle ulteriori indagini è emerso che i carabinieri del nucleo investigativo hanno acquisito intercettazioni, hanno ascoltato altri testimoni e soprattutto hanno acquisito delle immagini delle telecamere dell'attività ricettiva. Frames che immortalano il sindaco Giordano e Nicola Galdieri darsi un bacio sulla guancia e salutarsi calorosamente. Indagini che confermano anche quanto dichiarato dall'imputata Livia Forte in merito alla procedura di aggiudicazione del Pagliarone.

«La struttura finita all'incanto come ribadito dagli inquirenti ieri in aula fu assegnata alla società Monteforte srls» nella quale vi era Costantino Giordano al 33%, unitamente a Leondina Stellato con una percentuale del 33% e Vito Chiumento con il 34% (non indagati). Ma dagli atti aggiuntivi e dalle attività di indagine effettuate dopo le dichiarazioni rese dalla Forte è emerso che «Nicola Galdieri aveva chiesto la somma 120mila euro per far desistere Livia Forte dalla partecipazione all'asta in questione. Dopo le varie insistenze di Costantino Giordano che era favorevole a pagare questa tangente andammo a casa Galdieri».

 

Dichiarazioni rese dal marito della Stellato, Gennaro Pascale ascoltato come persona informata sui fatti. Pascale va avanti e chiarisce che «dopo varie insistenze di Giordano si recano insieme a quest'ultimo a casa di Galdieri e consegnano nelle mani di Nicola, come anticipo, la somma di 70mila euro in contanti. Quest'ultimo stabiliva che i restanti 50mila dovevano essere rateizzati pagando 2mila euro al mese che avrei dovuto consegnare nelle mani di Giordano e lui avrebbe provveduto a consegnarle a Galdieri». Dopo aver pagato sei mensilità secondo questa modalità per lasciare traccia di questa estorsione Pascale chiedeva a Nicola Galdieri una modalità di pagamento tracciabile. Emerge che Galdieri disse che avrebbe fatto emettere delle fatture nei confronti della società Monteforte srls e che le stesse sarebbero state emesse da un'impresa di costruzioni.

Dai riscontri degli inquirenti è emerso che effettivamente le fatture sono state emesse dalla Ni.Re. costruzioni di Renato Freda, imputato nel filone Aste Ok. Società effettivamente intestata a Freda, ma di fatto gestita da Nicola Galdieri. Il processo proseguirà il28 novembre quando un ufficiale del nucleo investigativo dei carabinieri del comando di Avellino verrà sottoposto al controesame dell'avvocato Gaetano Aufiero. Il processo vede imputati Pasquale e Nicola Galdieri, Carlo Dello Russo, Ernesto Nigro, Diego Bocciero, Luigi De Simone, Angelo Genito, Antonio Matarazzo, Giuseppe Moscariello, Ludovico Nittolo, Mario Rosania, Antonio Taccone, Carmine Valente. Ed ancora Giuseppe Giovanni Volpe e Renato Freda, Giuliana Brogna, Giuseppina Nigro, Martino De Fazio, Franco Ambrosone, Giuseppe Durante, Sabino Mariano e Pellegrino Cucciniello.
 

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