Colonscopia sbagliata,
risarciti 250mila euro

Colonscopia sbagliata, risarciti 250mila euro
di Antonello Plati
Mercoledì 27 Marzo 2019, 12:00 - Ultimo agg. 9 Aprile, 12:11
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Il medico sbaglia una colonscopia: il paziente lo denuncia e ottiene un rimborso di quasi 250mila euro. Il caso di malasanità s'è verificato nel reparto di Gastroenterologia dell'Azienda ospedaliera «Moscati» di Avellino e ci sono voluti 10 anni per ottenere il risarcimento del danno. Il paziente s'era recato presso la struttura di Contrada Amoretta per un esame colonscopico praticato dal dirigente medico V. D., il quale, come hanno accertato i giudici, ha omesso di «praticargli l'opportuna e necessaria terapia di sedazione e antispastica nonostante fosse a conoscenza di una pregressa emicolectomia subita dal paziente», ovvero l'asportazione chirurgica di una metà del colon. Inoltre, scrivono ancora le toghe nella sentenza, «nel corso dell'esecuzione dell'esame diagnostico, avendo il medico riscontrata la presenza in sede di due formazioni polipoidi, decideva di asportarle entrambe ma, nel corso dell'intervento di asportazione, una, quella più piccola, veniva persa mentre l'altra, di dimensioni maggiori, all'esame istologico risultava un lipoma sottomucoso», cioè un raro tumore benigno del colon. L'intervento, come emerge dalla ricostruzione fornita dal paziente, «è stato eseguito con un bisturi elettrico a forma di cappio che nel corso della colonscopia generò una forte scarica elettrica che attraversò il corpo tanto da farmi sobbalzare dal lettino». Da quel momento, l'inizio del tormento con le condizioni di salute in costante peggioramento. «Subito dopo l'intervento si legge ancora nella sentenza il paziente cominciò ad avvertire dolori all'addome che si aggravarono nei giorni successivi con una sensibile alterazione febbrile che lo costrinse al ricovero presso l'ospedale di Battipaglia dove gli fu diagnostica un'occlusione intestinale e una peritonite».
 
Di qui, l'ingresso il primo ingresso in sala operatoria, seguito da un altro intervento eseguito sempre a Battipaglia per altre problematiche correlate. Poi la denuncia all'autorità giudiziaria con il «Moscati» e il medico che hanno tentato, vanamente, di far valere le proprie ragioni. Infine la sentenza della seconda sezione civile del Tribunale di Avellino che accogliendo l'istanza della vittima condanna, in solido tra loro, l'Azienda ospedaliera e il medico V. D. a risarcire il danno per 249mila 361, 40 euro.

Giunto a sentenza qualche mese fa ma soltanto ieri reso noto, il caso di malasanità s'è verificato il 16 marzo del 2009 quando al timone dell'Azienda ospedaliera c'era Giuseppe Rosato, dunque completamente estranea l'attuale triade della direzione strategica (Angelo Percopo, direttore generale, Maria Concetta Conte, direttore sanitario, e Antonio Pastore, direttore amministrativo).

Alla quale però spetterà un'eventuale impugnazione della sentenza.

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