Comitato Asl, schiaffo dei sindaci:
il Comune di Avellino resta fuori

Comitato Asl, schiaffo dei sindaci: il Comune di Avellino resta fuori
di Flavio Coppola
Sabato 19 Gennaio 2019, 13:00
3 Minuti di Lettura
Avellino è fuori dall'organismo istituzionale che decide della sanità in Irpinia. Lo schiaffo al capoluogo è firmato dai sindaci dell'asse Pd-Popolari, che hanno votato per la sua estromissione in favore del Comune di Monteforte. Ieri mattina, a Palazzo di Città, l'assemblea delle fasce tricolore, convocata nell'ultima seduta utile, per sostituire i due membri decaduti del quintetto di cui si compone il Comitato: rispettivamente, l'ex presidente e sindaco di Avellino, Paolo Foti, e l'ex prima cittadina di Sant'Angelo dei Lombardi, Rosanna Repole. Scontata la riconferma del capoluogo, almeno alla vigilia. Ma il copione si è mostrato immediatamente diverso.
 
Nonostante l'appello iniziale del sub commissario di Piazza del Popolo, Silvana D'Agostino, che ha esortato con decisione l'assemblea ad evitare strappi e decisioni «inopportune», viste la popolazione del capoluogo e la presenza in città dell'Azienda «Moscati», delle sedi Asl e del suo Poliambulatorio, l'assise ha virato sulla proposta avan-zata dal sindaco di Solofra, Michele Vignola: reinserire Sant'Angelo dei Lombardi in rappresentanza dell'Alta Irpi-nia, con il nuovo sindaco Marco Marandino, e sostituire Avellino con Monteforte, visto il commissariamento del capoluogo. Evidente, sugli spalti dell'aula consiliare, la regia nell'area Popolare del consigliere regionale Maurizio Petracca, in costante comunicazione con i suoi amministratori. Contro la proposta di Vignola, il sindaco di Grottaminarda Angelo Cobino, che ha sottolineato invece la necessità «di garantire il giusto rispetto istituzionale al capoluogo». Ha proposto di ricostituire lo schema precedente, reintegrando Avellino e Sant'Angelo dei Lombardi. Per finire, il sindaco di Montella, Ferruccio Capone, ha indicato una terza via: sì ad Avellino, in ragione della sua popolazione, no a Sant'Angelo dei Lombardi per l'Alta Irpinia, in favore proprio di Montella. Con l'assemblea letteralmente spaccata, si è giunti al voto. A questo punto, l'accordo tra i democrat e i Popolari di Ciriaco De Mita si è presto palesato: 39 sindaci hanno detto di sì all'estromissione del capoluogo. Da Aiello a Sant'Angelo, da San Martino Valle Caudina, fino a Frigento, per il Pd; da Atripalda a Monteforte, fino a Capriglia e Cairano, per i Popolari. Soltanto sei voti per la riconferma del capoluogo con Sant'Angelo dei Lombardi. Tra questi, le preferenze dello stesso sub commissario D'Agostino, e del sindaco di Ariano, Domenico Gambacorta. Una sola preferenza, infine, per la proposta di Capone: la sua. La città, insomma, è fuori. A questo punto, il Comitato dei sindaci dell' Asl di Avellino sarà composto dai primi cittadini di Ariano, Solofra, Bisaccia, Sant'Angelo dei Lombardi e Monteforte. Saranno loro a dover discutere ed a poter condizionare politicamente le decisioni dei manager dell'Asl e del «Moscati», Maria Morgante e Angelo Percopo, in tema di sanità. A cominciare dagli atti aziendali in fase di redazione, prima dell'invio definitivo in Regione. Quanto alla presidenza del Comitato ristretto, da sempre appannaggio del capoluogo, in pole c'è proprio Michele Vignola. Il sindaco della città della concia, non a caso, ha ricordato il recente accorpamento del «Landolfi» di Solofra alla Città Ospedaliera di Avellino. Vincitore della giornata, sottoscrive l'accordo Pd-Popolari: «Come forze di centrosinistra, rivendichiamo un percorso avviato con le Provinciali, che va portato avanti, e che qui ha avuto un banco di prova positivo. dice E poi dovevamo garantire una continuità nel Comitato. Nessuno ha voluto estromettere Avellino. Ma a giugno si rivoterà, sia in città che ad Ariano e Bisaccia. E se non avessimo agito in questo modo, avremmo rischiato di far decadere l'intero organismo ancora una volta». Non usa giri di parole, invece, il primo cittadino di Montella, Ferruccio Capone, esponente del centrodestra: «I Popolari di De Mita impongono un accordo precostituito con il Pd, contro gli interessi delle comunità e la norma che prevede la rappresentanza da parte dei comuni più popolosi. Era giusto che Avellino fosse rappresentata dal commissario afferma perché una città con 60.000 abitanti ha certamente più problemi di un piccolo comune». Trionfante, ovviamente, si mostra il sindaco di Monteforte, Costantino Giordano: «Questa nomina mi riempie di orgoglio e responsabilità. Da oggi avvieremo un confronto costruttivo ma deciso con l'Azienda sanitaria locale».
© RIPRODUZIONE RISERVATA