Avellino, resa dei conti sul dissesto:
arriva il parere del collegio revisori

Avellino, resa dei conti sul dissesto: arriva il parere del collegio revisori
di Flavio Coppola
Lunedì 3 Dicembre 2018, 11:00
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Non più di ventiquattro ore al verdetto che deciderà le sorti economiche del Comune di Avellino.

Entro domani, infatti, il collegio dei revisori dei conti, presieduto da Alessandro Trusio, consegnerà l'attesa relazione sulla dichiarazione di dissesto approvata dalla giunta Ciampi lo scorso 31 ottobre. L'atto verrà consegnato nelle mani del commissario, Giuseppe Priolo, che deciderà una volta per tutte se l'ente dovrà procedere verso il default, come sostenuto dalla giunta pentastellata appena sfiduciata, o verso il pre-dissesto, come suggerito dal Ragioniere capo, Luigi Marotta, nel parere allegato alla delibera di dissesto. Per farlo, si avvarrà in particolare della collaborazione del sub commissario, Mario Tommasino, altro componente della terna designata dal Ministero dell'Interno per sostituire gli organi politici decaduti fino alla primavera. Tommasino, il cui arrivo a Palazzo di Città è previsto proprio per questa settimana, conosce bene i conti dell'ente per aver già redatto ed approvato il Bilancio consuntivo 2017, dopo la bocciatura dei revisori del documento approvato dalla giunta di Paolo Foti, ormai due consiliature fa. La relazione dei revisori che Trusio conferma di essere pronto a consegnare attesterà anche e soprattutto la sussistenza numerica delle basi normative per dichiarare il dissesto.
 
I numeri sono impietosi. Ma in assenza di parametri assolutamente stringenti, il duo Priolo-Tommasino potrebbe tentare la via del pre-dissesto, spalmando su 15 anni il disavanzo e passando la palla alla politica che si insedierà dopo le prossime elezioni. Dal consuntivo 2017, sono emersi 16,2 milioni di euro di maggior disavanzo, che vanno sommati agli altri 21,7 milioni già accertati da Foti e finiti al centro di un piano trentennale di rientro, con rate di 723.000 euro. Ma non è questo lo scoglio più insidioso. A spingere l'amministrazione Ciampi verso il dissesto, infatti, erano stati altri nodi che nel breve periodo avrebbero potuto rendere impossibile il pagamento degli stipendi ai dipendenti e delle fatture emesse dai fornitori. Mentre il Comune fa ricorso sistematicamente a fondi vincolati per le spese correnti, circa 16 milioni di euro di fatture già liquidate non risultano onorate.

Quindi i debiti e i crediti. I primi ammontano a 134 milioni; i secondi, che varrebbero in teoria 158 milioni, risultano inesigibili per circa 51 milioni. Al computo dei debiti, però, andrebbero aggiunti anche altri 8,6 milioni di debiti fuori bilancio, 1,4 milioni emersi dopo la redazione dell'ultimo Bilancio consuntivo, e un debito potenziale verso il Credito sportivo, da 2,5 milioni, per la Piscina comunale. I contenziosi che dovrebbero arrivare presto a sentenza, infine, sono 20 milioni. E impongono di prevedere nuovi appostamenti nel fondo rischi del Comune. Uno stato di squilibrio strutturale, quello su quale sono pronti a pronunciarsi i Revisori dei conti, che in ogni caso necessiterà di provvedimenti lacrime e sangue. Al primo faccia a faccia di presentazione, tra Trusio e Priolo, seguirà nelle prossime ore l'atteso incontro sui conti dell'ente. Venuto meno il Consiglio comunale e le commissioni, salteranno i consueti passaggi in commissione Bilancio ed in aula. Ciò nonostante, prima di assumere la decisione finale su un argomento tanto importante, la terna commissariale aprirà un'ultima fase di confronto e studio dei problemi e delle due soluzioni. La scelta tra dissesto o pre-dissesto non impatterà solo sulla città. Condizionerà giocoforza anche una campagna elettorale che è già abbondantemente partita. Nel primo caso, i Cinque Stelle vedrebbero riconoscersi il lavoro avviato; nel secondo, sarebbe il centrosinistra, in particolare il Pd, ad avvantaggiarsene.
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