Comune Avellino verso il dissesto,
l'ex consiglio è spaccato

Comune Avellino verso il dissesto, l'ex consiglio è spaccato
di Flavio Coppola
Domenica 3 Marzo 2019, 13:30
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«Non ci sono altre terapie rispetto alla crisi finanziaria del Comune di Avellino. Restiamo a favore del dissesto». L'ex sindaco Cinque Stelle, Vincenzo Ciampi, è sempre più convinto della necessità di azzerare tutto e ripartire. Gli ultimi indicatori, del resto, confermano che la gestione economica dell'ente richiede una svolta. «Abbiamo dichiarato in giunta il default con convinzione prosegue Ciampi I numeri parlano chiaro e noi non cambiamo idea».

Ad entrare nel merito della posizione pentastellata è l'ex assessore alle Finanze, Gianluca Forgione: «Ci sono tutte le condizioni per il dissesto. L'ente, negli ultimi anni, ha nascosto lo squilibrio e così ha speso più di quello che poteva. Il commissario farà la cosa giusta chiosa ma bisognerebbe anche vedere come si è arrivati a questo punto». Convinto sostenitore del dissesto è pure l'ex alfiere di «La Svolta inizia da te», Dino Preziosi che predica in questa direzione da molti anni: «Già nel 2010 ricorda i numeri si mostravano poco coerenti. Si coprivano, infatti, debiti certi con entrate incerte. Con Foti, poi, la situazione era peggiorata e mi diedero ragione gli assessori Ricci e Manzo che si dimisero per questo». Da allora, l'ente è sprofondato ulteriormente. «I tributi non sono stati recuperati nella misura necessaria ed oggi lo dice chiaramente anche la Gazzetta amministrativa: la situazione è catastrofica. Dunque, non c'è alternativa al dissesto». Meno netta, ma pur sempre convinta che la possibilità di un ripiano in pre-dissesto sia complicata, oltre che troppo dolorosa per le future generazioni di avellinesi, è l'ex capogruppo di Forza Italia, Ines Fruncillo: «Ribadiamo il fatto che bisogna fare chiarezza rispetto al passato amministrativo di questa città - afferma - Bisogna capire se ci sono condizioni di praticabilità per le prossime amministrazioni. È un bene che l'arbitro sia il commissario, ma si esprima quanto prima. Noi non tifiamo per nessuna soluzione spiega ma diciamo da tempo che la gestione dell'ente è stata discutibile. Chi ha sbagliato ora ne dia conto».
 
Ma c'è anche un solido fronte anti dissesto. E coincide con il centrosinistra. Livio Petitto, figura di spicco del Pd irpino e già presidente del Consiglio comunale, si rivolge ai commissari: «Prima di dichiarare il dissesto, riflettano bene sul fatto che la scelta ricadrebbe sulla pelle dei cittadini. E significherebbe anche congelare i pagamenti alle imprese e ai relativi lavoratori». Per Petitto, la situazione è recuperabile: «Se c'è solo una possibilità di salvare il Comune, anche con quei sacrifici che questa città fa ormai dai tempi del terremoto, bisogna sfruttarla. Oggi vengono al pettine sentenze per contenziosi che nascono dagli anni 80. Nel dubbio inviterei i commissari a ragionare con i revisori per comprendere se il piano di rientro del dirigente Marotta sia valido. In alternativa, si consulti con un esperto di fama nazionale». Nello Pizza, candidato a sindaco nella precedente tornata amministrativa e poi leader dell'opposizione con i «Popolari», è ancor più drastico: «Io penso che il dissesto sia una scelta politica che spetterebbe a chi viene eletto dalla città. Magari dopo una campagna elettorale in cui dica cosa vuol fare. Non tocca certo a un commissario che nessuno ha votato. Sarebbe meglio, quindi, che Priolo lasciasse questa decisione a chi verrà poi». E nel merito: «Personalmente, credo che la città si possa governare senza dissesto. Si può andare avanti con il pre-dissesto, se ci sono buona volontà e competenza. Il dissesto sarebbe devastante». Dello stesso avviso il leader di «Davvero» Gianluca Festa: «Dall'analisi degli atti tecnici si desume che il predissesto è percorribile, il dissesto sarebbe quindi una scelta politica, che mi auguro che il commissario non voglia compiere, oltre che la resa di Avellino».

Per finire, l'alfiere di «MaiPiù», Luca Cipriano, dato tra i possibili contendenti alla carica di sindaco, si tiene nel mezzo: «Per noi, è ora di dire la verità agli avellinesi. Qualunque sia la situazione, non ci spaventa. Noi non tifiamo per nessuna posizione, a differenza di tanti, ma crediamo che i commissari debbano mettere le carte in tavola. Soltanto continuare a mentire o a fare melina sarebbe ancor più dannoso». L'idea di Cipriano, comunque, è che ci sia ancora qualche margine di manovra. «Da quel poco che ci è stato dato capire nella confusa amministrazione Ciampi, che ha usato l'argomento come una clava, è emersa una situazione complessa, ma non drammatica. Soprattutto se rapportata a città che hanno fatto dissesto con centinaia di milioni di debiti».
 
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