Avellino, sul nodo tariffe ai massimi livelli salta il consiglio comunale

Il parlamentino cittadino tornerà a riunirsi domani, in seconda convocazione

Salta per mancanza di numero legale il Consiglio comunale di Avellino
Salta per mancanza di numero legale il Consiglio comunale di Avellino
di Rossella Fierro
Martedì 28 Marzo 2023, 09:45 - Ultimo agg. 11:45
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«La maggioranza Festa, da sempre inesistente sul piano politico, ormai scricchiola anche numericamente ed è costretta a rifugiarsi sempre in seconda convocazione», durissima la minoranza consiliare quando per l'ennesima volta il consiglio comunale slitta al secondo appello. All'ordine del giorno dell'assise andata semideserta argomenti fondamentali come l'approvazione delle tariffe Imu, Tari e addizionale Irpef, tutte ai massimi livelli a causa del perdurare della condizione di predissesto dell'ente. I soli a rispondere presente all'appello sono gli esponenti di minoranza. Totalmente vuoti i banchi della maggioranza e della giunta, compreso lo scranno del sindaco, Gianluca Festa.

Il parlamentino cittadino tornerà a riunirsi domani, in seconda convocazione, quando per l'insediamento della seduta basteranno dodici presenti più il sindaco e per l'approvazione delle tariffe, da allegare al bilancio comunale, il voto favorevole della maggioranza dei presenti, mentre per le modifiche da apportare al regolamento per la definizione agevolata dei giudizi tributari pendenti, altro punto all'ordine del giorno, servirebbero diciassette voti, cioè la maggioranza qualificata. Al netto delle alchimie algebriche, resta il dato politico sollevato dalla minoranza. «Visti gli allarmi che ci sono stati negli ultimi tempi, soprattutto relativamente agli aumenti delle tariffe che riguardano direttamente le tasche dei cittadini, sarebbe stato necessario affrontare tali argomenti con un'ampia partecipazione in aula non solo dell'opposizione ma anche dei gruppi di maggioranza. E invece ci troviamo di fronte all'ennesimo sgarbo istituzionale, con un'aula vuota e l'assenza totale anche della giunta, compresa quella indicativa dell'assessore alle finanze, Vincenzo Cuzzola, dal quale non riusciamo ad avere notizie ormai da tempo immemore, salvo leggere ogni tanto sui giornali dichiarazioni estemporanee che dicono che siamo ad un passo dall'uscita dal predissesto» è il commento di Francesco Iandolo.

Il capogruppo di Avellino Prende Parte pungola il sindaco anche sulla gestione rifiuti: «con i nostri numeri residui proveremo a chiedere il ritiro della gara per la società autonoma comunale che vede protagonista il privato. Gli amministratori locali quando servono vengono caricati sul carro del vincitore, quando non servono più vengono scaricati da Festa». Bordate alla maggioranza arrivano dall'esponente del Movimento cinque stelle, Ferdinando Picariello: «Di fronte a tale scenario viene da chiedersi come mai alcuni consiglieri di maggioranza non siano passati già in minoranza. Sarebbe un passaggio naturale che, invece, non avviene perché forse c'è ancora qualcuno che spera di ritagliarsi un posto al sole che non avrà. Si mettono all'ordine del giorno argomenti essenziali per la città per poi rinviarli puntualmente alla discussione in seconda convocazione per evitare figuracce. Quella di Festa è una maggioranza ormai sgretolata, che non ha mai avuto una consistenza politica ed ora è claudicante anche numericamente». Sullo sfondo, per il capogruppo di Si Può, Amalio Santoro, gli ammiccamenti di Festa con la destra in vista delle prossime amministrative: «Da tempo il sindaco non gode più di una maggioranza in aula e cerca di costruirsela fuori accodandosi ad una destra che, sfruttando il vento nazionale, prova a riorganizzarsi anche in Irpinia. Delle risposte alla città dovranno farsi carico tutte le forze progressiste e democratiche alternative a lui e alla destra».
 

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