Coronavirus ad Avellino, dai test
rapidi spuntano i primi 3 casi sospetti

Coronavirus ad Avellino, dai test rapidi spuntano i primi 3 casi sospetti
di Flavio Coppola
Giovedì 9 Aprile 2020, 08:45
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Asse Festa-Sibilia nella guerra dei test rapidi. E spuntano 3 sospetti positivi che ora, su indicazione del medico di base, dovranno essere sottoposti a tampone per la conferma. Il sottosegretario pentastellato agli Interni appoggia l'iniziativa del sindaco di Avellino e non lesina stoccate alla Regione Campania, che sta osteggiando apertamente, e formalmente, il primo cittadino e il modello drive-in made in Irpinia organizzato a Campo Genova. L'esponente del Governo Conte visita a sorpresa il quartier generale anti-Covid 19 del capoluogo, accompagnato dal comandante dei vigili del fuoco, Luca Ponticelli. Ufficialmente, per dare atto ai volontari e ai Caschi rossi che hanno donato diverse tende all'amministrazione cittadina dell'impegno che stanno profondendo nella lotta all'emergenza. Di fatto, per dare man forte al capo dell'amministrazione avellinese con cui sta portando avanti pure l'operazione di rilancio del centro «Flipper» di Rione Parco con dichiarazioni inequivoche sui test rapidi. «Sono sicuramente favorevole al fatto che si facciano. Più se ne somministrano dice il sottosegretario Carlo Sibilia e meglio è. Se li si organizza in maniera sostenibile, si tratta di un'iniziativa assolutamente positiva». E se Festa era partito dallo screening degli operatori sanitari ed e dei medici, Sibilia si spinge a suggerire un passo successivo: «Ritengo che ora si possa cominciare anche con le categorie più esposte. Dagli addetti agli alimentari alle forze dell'ordine ed alla Polizia municipale. Più se ne fanno ribadisce - e meglio è». Ma gli affondi alla Regione non si esauriscono qui. Commentando i fatti di Ariano e Lauro, e la circostanza che di ospedali mobili, a differenza di ciò che sta avvenendo nelle altre province campane, in Irpinia non se ne parla nemmeno, rincara: «Le situazioni sanitarie di Ariano e Lauro parlano da sole. Sono due focolai preoccupanti per l'intero Sud e necessitano di tutta l'attenzione possibile. Lo Stato centrale è a disposizione di tutti, ma la sanità ricorda è a gestione regionale. Se qualcuno ha bisogno di supporto, come abbiamo fatto per le altre Regioni, siamo pronti a darlo. Ma bisogna capire che c'è bisogno l'un dell'altro qui l'affondo a De Luca è esplicito - e non bisogna giocare a chi è più bravo. Noi siamo lontani anni luce da queste logiche». Per il resto, Sibilia vede avvicinarsi la fase due e ipotizza che, a partire da dopo Pasqua, la grande serrata possa lasciare il posto ad una graduale riapertura. Almeno delle aziende: «I numeri sono confortanti e l'Italia ha fatto da standard mondiale per affrontare l'emergenza. sottolinea - Mi auguro che si possa cominciare con cautela a riaprire le attività produttive dopo Pasqua. Poi su maggio ragioneremo. Ovviamente precisa sempre con tutti i necessari dispositivi di protezione». Nel frattempo, la macchina comunale ha continuato per l'intera giornata con le operazioni di screening. Dagli oltre 330 kit già somministrati, sono venuti fuori i primi 3 casi sensibili da tamponare. Effettuato il test, uno ha mostrato anticorpi Igm (virus in fase acuta), un altro Igg (nel sangue da molti giorni), un altro ancora Igg e Igm. Per tutti, il sindaco Festa - d'intesa con l'Ordine dei medici - ha fatto scattare il protocollo che prevede la presa in carico dell'Asl e disposto la quarantena obbligatoria. Due di questi soggetti erano stati invitati a fare il test dai medici, il terzo è un operatore sanitario. Il campo delle categorie da sottoporre alla misura è già stato notevolmente esteso. Non solo agli operatori della polizia municipale, ma pure al personale della società provinciale dei rifiuti «IrpiniAmbiente». In mattinata, l'invito è stato allargato formalmente, dal presidente del Consiglio comunale, Ugo Maggio, a tutti gli assessori ed ai consiglieri. Al netto delle polemiche, il sindaco Festa ostenta grande tranquillità e conferma la linea: «Vado avanti, l'intera comunità scientifica si sta orientando verso l' effettuazione dei test, ai fini di un'indagine epidemiologica utile al contrasto all'emergenza. ricorda - Tutte le opinioni, in democrazia, sono rispettabili. Ma io ritengo che la nostra azione si identica a quella intrapresa dalla Regione e non sono preoccupato».
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