Avellino, giallo all'ospedale Moscati:
sanitario infetto da un altro coronavirus

Avellino, giallo all'ospedale Moscati: sanitario infetto da un altro coronavirus
di Antonello Plati
Venerdì 8 Maggio 2020, 08:29 - Ultimo agg. 08:40
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È positivo al «Gene N» del coronavirus, ma l'azienda ospedaliera «Moscati» di Avellino non lo sospende dal servizio perché lo ritiene non infettivo. Al centro di una delicata questione interpretativa c'è un sanitario del nosocomio del capoluogo irpino che, sottoposto al tampone faringeo nell'ambito di uno screening interno avviato a fine marzo, è risultato appunto positivo al «Gene N» del coronavirus ovvero a un'infezione non specifica del Covid-19, ma assimilabile ad altre forme di questa ampia famiglia di virus respiratori. «L'operatore sanitario ha contratto comunque un'infezione da coronavirus. E anche se non specifica per il Covid-19, stando alla circolare del Ministero della Salute, deve essere trattato come fosse positivo al nuovo coronavirus per una questione di sicurezza e massima precauzione dovute allo stato di emergenza sanitaria che stiamo attraversando», spiega Luigi Atripaldi, direttore dell'Unità operativa di Microbiologia e Virologia dell'ospedale «Cotugno» di Napoli che conosce bene una vicenda che nel suo complesso assume i contorni di un giallo. Infatti, il tampone del sanitario è tra gli 8 che il 21 aprile scorso, processati dal laboratorio di Microbiologia e Virologia del «Moscati» di Avellino, diedero tutti esito positivo. Ma che qualcosa non andasse, il biologo di turno quel giorno l'aveva subito intuito tanto da chiedere all'Azienda di ripetere gli esami. Risultato ribaltato: tutti negativi. E tamponi spediti al «Cotugno» per una controprova. «Uno degli 8 tamponi è positivo al Gene N», conferma Atripaldi che ha coordinato le operazioni e ha poi preso parte pure all'indagine interna avviata dal Moscati. «Per noi ripete è assimilabile a una positività al nuovo coronavirus».

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Allora perché la direzione strategica del «Moscati», quando mercoledì scorso ha diffuso le conclusioni dell'indagine interna, ha parlato di un errore della macchina (annunciando pure l'acquisto di una nuova piattaforma) e ha tenuto nascosto questo particolare, ribadendo che tutti gli 8 tamponi erano negativi? Ma soprattutto perché l'operatore sanitario ha continuato a lavorare esponendo al rischio contagio i colleghi e i degenti? Sul primo interrogativo, preferisce glissare il direttore sanitario dell'Azienda ospedaliera «Moscati» Rosario Lanzetta. Che ancora una volta ribadisce: «I tamponi degli 8 dipendenti sono risultati tutti negativi: il Gene N è un gene comune a molti coronavirus, circostanza che alimenta dubbi interpretativi. Per questo, abbiamo ritenuto di ripetere gli esami più volte. E dal Cotugno hanno poi accettato la nostra tesi».
 


Versione, questa del direttore sanitario, che non trova riscontro in quella di Atripaldi: «A Napoli replica dunque Lanzetta - non hanno messo in discussione il risultato. Inoltre, dopo la controprova, abbiamo effettuato altri due tamponi ad Avellino che hanno dato entrambi esito negativo». Eppure resta la prima positività che secondo le indicazioni ministeriali andava trattata in altro modo: «Ma il ministero della Salute dice anche che dopo due tamponi negativi non c'è pericolo». Il dipendente, però, non sarebbe mai stato sospeso dal lavoro esponendo al rischio contagio i colleghi e i degenti: «Abbiamo usato la massima cautela con questo come con ogni nostro dipendente. E vale la pena ricordare che stiamo parlando di soggetti sani e del tutto asintomatici, i quali non hanno mai avuto alcun problema di salute in questo periodo. E i due tamponi negativi, ripetuti nella nostra struttura e che per noi sono dirimenti, ci hanno permesso di mantenerli in servizio. Il fatto che fino a oggi non ci siano stati contagi tra il personale a contatto con questi soggetti ci dà ragione».
Come sottolinea, infine, anche il direttore generale del «Moscati» Renato Pizzuti: «Non è mai stata messa in discussione l'attendibilità del nostro laboratorio e della nostra apparecchiatura: la decisione di dotarci di una nuova piattaforma è stata presa proprio per evitare eventuali dubbi interpretativi». Il dubbio, però, almeno su questo caso resta. 

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