Coronavirus ad Avellino, positivo
medico di Mercogliano: caos al Rummo

Coronavirus ad Avellino, positivo medico di Mercogliano: caos al Rummo
di Gianni Colucci
Martedì 10 Marzo 2020, 08:53
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Era a casa da molti giorni l'infettivologo di Mercogliano che è risultato positivo al Coronavirus. Si tratta di uno specialista in servizio alla Federico II, presso il policlinico di Napoli. Si trova in autoisolamento a casa dal 3 marzo. Ha una febbre altalenante, i familiari (moglie e due figli) sono tutti asintomatici e in sorveglianza fiduciaria. Il sindaco di Mercogliano Vittorio D'Alessio ha anche spiegato che il suo tragitto quotidiano casa-lavoro si è sempre svolto con mezzi propri, in particolare con la sua auto personale. È stato egli stesso a fornire tutti glie elementi sul suo stato di salute all'autorità.
Lo ha confermato ieri sera il sindaco di Mercogliano nel corso di una diretta facebok. «Non è il momento della caccia alle streghe - ha detto il sindaco - In un momento come questo, rispettnado la privacy di ognuno, dovevo fornire elementi di rassicurazione».

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Appena si è diffusa la notizia della sua positività sono scattate nuove misure di tutela all'uomo, un quarantacinquenne residente nel centro del paese, anche a tutela dei suoi familiari. Sia i colleghi dell'università che i conoscenti si erano tuttavia già sottoposti a controlli, come fanno sapere dal Policinico, e non ci sono infetti al momento. L'uomo rimane in osservazione presso la sua abitazione, al momento.
Il sindaco D'Alessio voleva dare una spinta di positività alla cupa atmosfera i queste ore che aleggia sul suo comune: «Un tricolore su ogni finestra», aveva esortato la popolazione. Il primo, quello che garrisce dal balcone del municipio, è stato il suo.
Poi è arrivata la notizia del medico residente nel Comune risultato positivo. Si tratta di un professionista di mezza età che lavora a Napoli in un reparto per definizione «a rischio».
Il medico è il sesto infetto residente in provincia di Avellino. Due delle sei persone originarie dell'Arianese che si trovano in ospedale a Benevento. Una di esse, il docente originario di Zungoli, di cui non si era compresa l'affezione immediatamente, ha messo in crisi il sistema del nosocomio sannita. Sono 126 i sanitari che sono sottoposti a vigilanza fiduciaria, dopo essere entrati in contatto con l'uomo.
Il personale sanitario dei reparti è in regime di osservazione, in attesa della risposta del Cotugno. Causa dell'adozione delle misure drastiche, è stato appunto il contatto con un paziente positivo al Coronavirus, che ha messo in moto un'azione capillare per preservare il personale dal pericolo di contagio. Il provvedimento è stato adottato in seguito al percorso di degenza seguito dal paziente Irpino, che attualmente è intubato nel reparto di Neurorianimazione. Arrivato in ospedale con una polmonite interstiziale alcuni giorni fa, era stato ricoverato in Medicina generale e in Pneumologia ed era transitato in Radiologia, in quanto, nell'immediato non si era pensato che fosse un paziente con Coronavirus. Nella giornata di ieri, tutti i degenti del reparto di Medicina generale sono stati in parte dimessi e in parte spostati
La donna di Ariano, una veterinaria quarantenne, è ricoverata in Rianimazione nello stesso ospedale.
Quella di ieri è stata la giornata di tamponi per una donna anziana di Domicella e per una giovane donna in gravidanza di Ariano Irpino. Entrambe sono state sottoposte a tamponi all'ospedale Moscati di Avellino. Tampone anche per la figlia del medico ginecologo di Ariano Irpino e della moglie che è risultata la prima contagiata in Irpinia. La donna che opera nel settore delle professioni sanitarie è stata sottoposta a controlli, non sono ancora noti i risultati dei test su di lei. Svolge la sua attività ad Avellino città. Stazionarie le condizioni di salute della madre, la 59 enne che venne ricoverata ad Ariano senza passare per il triage. Resta stabile ma in rianimazione il barista del Tricolle di 58 anni che arrivò podo dopo la donna al pronto soccorso arianese senza il pre filtraggio. Sono proprio quei due accessi che hanno causato il vero caos che ha messo ko la struttura ospedaliera.
I risultati drammatici sono la sorveglianza fiduciaria per 23 medici e infermieri di Ginecologia ad Ariano Irpino, reparto che rimane chiuso per la sanificazione.
La presenza del ginecologo a cui è stata scoperta l'infezione ha ovviamente fatto scattare a ritroso le attività di ricostruzione dei suoi contatti, tra l'altro con pazienti che in alcuni casi sono in stato interessante.
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