Coronavirus, ad Avellino è scontro
sui tamponi: «De Luca denunci il sindaco»

Coronavirus, ad Avellino è scontro sui tamponi: «De Luca denunci il sindaco»
di Gianni Colucci
Mercoledì 25 Marzo 2020, 08:22
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«Mi auguro che De Luca lo denunci per procurato allarme, un sindaco non fa quelle dichiarazioni mettendo a rischio la serenità di un'intera popolazione». Rosetta D'Amelio, presidente del Consiglio regionale della Campania, ha appena concluso un collegamento video con gli altri consigli regionali italiani. «Una situazione drammatica, ho colleghi in quarantena perché positivi, un Consiglio come quello piemontese chiuso, una crisi gravissima anche in piccoli territori come la Valle d'Aosta. Incomprensibile che noi ci dilaniamo». Intanto Salvatore Cincotti di Altergon (industria di Morra de Sanctis che ha una joint venture con l'azienda cinese che produce i test) che dovrebbe fornire i test rapidi, dice che comunque non servirebbero, in tempi brevi, a fare screening vero.

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Festa dice che siamo la prima provincia per infetti...
«Assolutamente sì, ma sappiamo anche che il focolaio è Ariano Irpino e da quell'area arrivano i contagi e gli ammalati».

La sua funzione di autorità sanitaria lo mette in condizione di agire...
«Capisco i centri piccoli e i sindaci che hanno la difficoltà a spiegare e a far rispettare le ordinanze. Tuttavia io ritengo grave la sua uscita. Ne abbiamo parlato in Regione con De Luca e Coscioni, si sta pensando di denunciarlo per procurato allarme. Al suo posto mi sarei inginocchiata a ringraziare il cielo perchè Avellino città ad oggi ha dieci casi asintomatici e spero che si prosegua così. Ma non si può paragonare Avellino a Bergamo, si abbia rispetto per quella città martire. Quella popolazione così vicina al dramma del terremoto, quella gente che ci ha aiutato a seppellire i morti, va rispettata oggi come ha rispettato noi allora».

Festa dice che può fare autonomamente lo screening...
«Vorrei intanto capire come è possibile in un momento come questo esprimersi in maniera tale da creare questo stato di tensione tra la cittadinanza, invece di dare serenità. I tamponi si sa bene che possono servire solo per fini scientifici, centralizzando lo screening e utilizzando i risultati sul piano epidemiologico. Cosa c'entra un sindaco con tutto questo?».

Vuole mettersi al sicuro...
«Deve trovare i tamponi, deve pagarli. Con quali soldi? Lui che è in dissesto? Stiamo lavorando anche per questo in Regione a breve avremo un milione di kit, forse si riferisce al fatto che anche Avellino è compresa in questo piano, o vuole entrare in concorrenza con noi per ottenere dai nostri stessi fornitori i kit? Fa il tampone oggi? Lo sa che gli scienziati dicono che l'andamento è tale che posso essere infetto domani? Il sindaco si metta al lavoro invece di fare propaganda».

Questa situazione ha messo a nudo l'inadeguatezza di un sistema...
«Dopo questa crisi andrebbero riviste competenze e responsabilità. A cominciare da quelle in sanità delle Regioni, non possiamo non avere una visione unitaria su queste materie. Anche i sindaci che stanno soffrendo con dignità vanno sostenuti. E' il governo centrale che deve fare delle scelte. Il resto sono solo protagonismi ».

Cosa avrebbe dovuto fare il sindaco?
«Fare quello che fanno tutti gli altri e che serve oggi. Assicurare il distanziamento sociale, assicurare che tutti stiano in casa. Sopratutto assistere chi si trova in difficoltà in questo momento».

Il sistema ha mostrato delle defaillance, gravi gravissime.
«Gli ospedali stanno reggendo. Il Moscati ha dovuto assorbire anche gli infetti di Ariano e del resto della regione in una logica complessiva di solidarietà. La sanità è una».

Errori?
«Tanti, tantissimi. Ad Ariano sono stati fatti contribuendo al focolaio».

Cosa chiede ai manager?
«Se necessario attrezzare anche altri posti al Moscati accorpando i reparti meno attivi, troviamo spazi anche a Sant'Angelo e Ariano, mentre il presidio di Solofra può essere destinatario dell'attività ordinaria».

E' possibile?
«Solo avere tutti gli anestesisti necessari non è possibile subito. Su questo stiamo lavorando».

Perchè questa animosità con De Luca?
«Lo si chieda al sindaco, guardate che si vota a ottobre e chissà come saremo a quell'epoca, io, lui e tutti gli altri. Senza una personalità forte come De Luca saremmo al disastro. Cosa fare se non questa stretta per evitare che si determini una situazione come quella della Lombardia impatti sull'area più popolata d'Europa?».
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