Coronavirus in una casa per anziani:
due morti al centro Minerva di Ariano

Coronavirus in una casa per anziani: due morti al centro Minerva di Ariano
di Vincenzo Grasso
Lunedì 30 Marzo 2020, 09:04 - Ultimo agg. 09:10
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La morte, inizialmente «sospetta» di due donne anziane, da tempo alle prese con gravi patologie, fa suonare l'allarme contagi nella Rsa del centro Minerva di Ariano, allarme poi confermato in serata: tampone post mortem positivo per entrambe le ospiti decedute e struttura isolata. Un colpo per la città, reso poi ancora più forte dalla notizia della morte, al Moscati, di suor Emilia Scaperrotta, da giorni ricoverata per Covid-19.

La struttura residenziale, del centro Minerva, ospita 62 anziani, assistiti da 30 persone, tra operatori, medici infermieri e dipendenti, questo ha indotto il Servizio epidemiologico Asl di Avellino a mettere in isolamento, l'intera struttura. Dopo quanto accaduto in provincia di Benevento in una analoga struttura, si è pensato bene di accentuare le misure di sicurezza, oggi l'Asl farà i tamponi a tutti i degenti e gli addetti della Rsa ritenuti a rischio, Una procedura messa in campo che si possano verificare nuovi contagi. Dalla casa di cura, ieri, erano inizialmente arrivati segnali di tranquillità. Già da tempo, era vietato ai pazienti di avere contatti diretti con i propri familiari o con persone provenienti da fuori. Ora, con la conferma della positività al Covid delle due ospiti decedute, una di Ariano (89 anni), l'altra di Trevico (87), la situazione diventa assai preoccupante. Il centro Minerva è dunque in isolamento, sotto stretto controllo dell'Asl.

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Nella cittadina del Tricolle diventa sempre più difficile vivere le giornate all'insegna di tragici bollettini. Prima ancora che emergesse il contagio della due donne morte al centro Minerva, la comunità era stata scossa dal decesso di Suor Emilia Scaperrotta. Responsabile ad Ariano della congregazione delle Oblate di San Francesco Saverio, Suor Emilia era conosciuta e amata da tutti. Una vita, la sua dedicata alla fede, all'insegnamento (nel cosiddetto «conservatorio» delle suore, ieri l'ex sindaco Gambacorta ha ricordato la gioia di 10 anni fa per l'inaugurazione del nuovo edificio), alla storia (ha curato per anni i beni culturali della Diocesi) e alle missioni, tra le ultime quella in Madagascar. Una perdita dolorosa per la cittadina, tantissimi i messaggi in suo ricordo.

Misure di controllo ancora più rigorose sono scattate, intanto, anche nell'area ospedaliera. Le forze dell'ordine, oltre al personale di servizio di vigilanza ingaggiato dall'Asl di Avellino, pattugliano spesso la zona per evitare accessi impropri sia alla tenda per il pre-triage che al Pronto soccorso. Mentre resta completamente blindata l'area Covid. Un protocollo particolarmente rigoroso disciplina i movimenti interni all'ospedale, dove non si può passare dall'area Covid all'area che ospita i pazienti degenti per altre patologie.

La riorganizzazione dell'ospedale, d'altra parte, è ancora da completare. Dopo l'attivazione di altri quattro posti letto di terapia sub intensiva, si pensa già a lavorare per allestire altri quattro posti letto di terapia intensiva e 10 di sub intensiva. L'intento è di arrivare entro la prima decade di aprile a 28 posti tra intensiva e sub intensiva, ai quali si affiancano i 32 posti letto dell'area Covid già completamente impegnati. In attesa che anche Sant'Angelo dei Lombardi possa fare la sua parte con l'attivazione di altri 10 posti letto, tra terapia intensiva e sub intensiva. Se ci saranno, comunque, novità di rilievo si potranno conoscere solo dopo il vertice promosso per questa mattina dal Direttore ospedaliero , Angelo Fieri, con la responsabile dell'area Covid, Anna Maria Bellizzi, il responsabile della Rianimazione, Maurizio Ferrara, e il primario di Cardiologia, Gennaro Bellizzi. Si va, insomma, verso il superamento delle polemiche dei giorni scorsi tra primari e Asl di Avellino. Tutto questo mentre continuano le donazioni di attrezzature al Frangipane da parte di associazioni, istituzioni, aziende e singoli privati, ma anche le polemiche politiche per quanto accaduto nei giorni scorsi. «Quello che si è verificato presso l'Ospedale di Ariano Irpino - sostiene in una nota il senatore Antonio Iannone, commissario Regionale di Fratelli d'Italia in Campania- merita che il ministro Speranza se ne occupi. La sanità campana ha mostrato in molti ospedali tutti i suoi limiti e non certo per l'impegno eroico del personale sanitario. Ariano Irpino è l'emblema di come una struttura destinata a curare sia diventata focolaio per responsabilità organizzative. Non servono passeggiate di passerella degli ispettori regionali ma una seria individuazione delle responsabilità».

E di rimando, il parlamentare Generoso Maraia: «Ci sentiamo abbandonati e presi in giro dal Governatore De Luca che non riesce a garantire dei semplici tamponi a tante persone che hanno i propri cari ricoverati e sono con la febbre a casa senza alcuna assistenza. Purtroppo qualcuno ancora non riesce a distinguere un tampone da un posto letto di terapia intensiva». 
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