Corse aggiuntive per gli studenti:
niente stop con la fine dell'emergenza

Corse aggiuntive per gli studenti: niente stop con la fine dell'emergenza
di Alessandro Calabrese
Venerdì 1 Aprile 2022, 09:50 - Ultimo agg. 16:32
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Gli studenti degli istituti superiori di Avellino possono tirare un sospiro di sollievo: fino al termine dell'anno scolastico l'organizzazione attuale concernente corse aggiuntive, ingressi e uscite sfalsate e ore da 50 minuti non cambierà.

È quanto emerso dal tavolo del coordinamento provinciale che ieri ha annunciato l'arrivo dei fondi extra necessari per coprire i maggiori costi del servizio di trasporto dedicato e pianificato con Air Campania, Sita Sud e aziende private. Un modo per salvaguardare la sicurezza degli studenti che non torneranno alle condizioni ante-Covid, ripristinate da oggi sul territorio nazionale con il decreto di cessazione dell'emergenza sanitaria.

Collegati in video conferenza il capo di Gabinetto della Prefettura, Rosanna Gamerra, il dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale, Rosa Grano, il delegato della Provincia, la dirigente Settore Trasporti e Mobilità di Palazzo Santa Lucia, Maria Sofia Di Grado, l'assessore comunale alla Scuola, Geppino Giacobbe, e i riferimenti di Air Campania e Sita Sud.

In pratica, grazie alla relazione presentata dal prefetto, Paola Spena, la possibilità paventata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti è stata trasferita alla Conferenza Stato-Regioni ed è arrivata la deroga fino al 30 giugno a valere per le sole scuole superiori del capoluogo. Adesso sarà la Regione Campania a provvedere alle coperture in conto spese con il Mit e il benestare del Governo.

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«Ad Avellino - spiega Giacobbe - chiuderemo l'anno scolastico senza modificare il piano. Una buona notizia non solo per gli istituti, gli alunni e le famiglie che ormai hanno metabolizzato questo tipo di organizzazione ma anche per tutto il sistema generale della mobilità e delle attività commerciali calibrato su questi orari. In questo modo si resta con la pianificazione che avevamo definito e non bisognerà rimettere mano agli orari della didattica. Questo per tutte le scuole dove è in funzione lo sfalsamento di ingresso e uscita dai plessi, tra le 8.15 per il biennio e le 9.15 per il triennio, con le relative corse a servizio, stabilite proprio per garantire entrambe le fasce sulle tratte. Rivedere adesso tutto il dispositivo, quando manca solo un mese e mezzo al termine dell'anno scolastico sarebbe stato solo controproducente».

Del resto, l'istanza del prefetto poggia su basi molto solide che l'assessore condivide pienamente: «La richiesta inoltrata è assolutamente motivata. D'altronde, in Irpinia i dati sui contagi stanno assumendo nuovamente connotati molto preoccupanti. In media un migliaio di casi al giorno con un tasso di positività stabilmente oltre il 20 per cento. Evitare affollamenti sugli autobus e davanti i plessi scolastici è fondamentale se non si vogliono rischiare altri focolai. E, purtroppo, in Irpinia il trasporto pubblico funziona solo su gomma. Insomma, in questa fase non possiamo permetterci di abbassare la guardia».

Infine, da Giacobbe arriva un ringraziamento a tutti i membri del coordinamento attivato da dicembre 2020: «Ringrazio tutti i componenti del tavolo - conclude Giacobbe - che da ben oltre un anno collaborano fattivamente per stabilire la migliore organizzazione possibile in risposta all'emergenza Covid e alla necessità di assicurare la massima sicurezza agli studenti. È stato un lavoro sinergico proficuo che è riuscito a dare le giuste risposte per affrontare una situazione straordinaria».

Da oggi, infatti, anche il comitato interistituzionale operante sotto la regia del prefetto si scioglie in forza al decreto di fine emergenza. Ma per Avellino lo sforzo profuso continuerà a dare i suoi frutti fino al 30 giugno. Naturalmente, adesso le aziende del trasporto dovranno rimodulare il loro impegno supplementare concentrandosi sulle corse aggiuntive a servizio dei soli istituti superiori del capoluogo che hanno sdoppiato ingresso e uscita. Molti di questi erano già pronti alla nuova rivoluzione che avrebbe determinato un ritorno agli orari tradizionali, con lezioni da 60 minuti. Pubblicando anche il nuovo piano didattico sui siti istituzionali. Fortunatamente, però, non ce ne sarà bisogno. La deroga in base all'indirizzo adottato non riguarderà gli istituti della provincia che si trovano a gestire numeri comunque inferiori: 7.728 ragazzi spalmati su tutti i plessi. Mentre nel capoluogo il flusso degli alunni provenienti da altri comuni supera le 4.500 unità su un totale di circa 5.800 studenti pendolari e 8.343 iscritti complessivi compresi i residenti.
 

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