Covid a Pietradefusi, la guerra dei numeri Comune-Asl

L'azienda sanitaria: "Solo 6 casi, no allarmi". Il sindaco: "Molti hanno fatto il tampone a casa"

La scuola chiusa per Covid a Pietradefusi
La scuola chiusa per Covid a Pietradefusi
di Barbara Ciarcia
Domenica 30 Aprile 2023, 10:10
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Il giorno dopo l'ordinanza sindacale di chiusura del plesso scolastico di Dentecane, la maggiore frazione di Pietradefusi, per una impennata anomala di casi Covid tra alunni e docenti l'Asl irpina, diretta dal manager Mario Ferrante, è intervenuta prontamente con una nota per tranquillizzare la comunità locale e per ridimensionare il numero dei contagi.

«Sono solo nove casi - ha dichiarato Ferrante -, in linea dunque con i dati nazionali, e non c'è nessun focolaio da Covid-19 come è scritto nell'ordinanza emessa dal sindaco.

Ad oggi non si evidenzia nessun rischio sanitario per i cittadini dell'area interessata». Fin qui la versione fornita dall'Asl di Avellino all'indomani del ritorno dello spauracchio pandemico nel piccolo borgo del Medio Calore. Eppure, come rileva il sindaco di Pietradefusi, si tratta solo dei casi di chi si è recato in farmacia e, di conseguenza, risulta quindi tra i contagiati nella piattaforma regionale.

«In realtà - racconta la fascia tricolore, Nino Musto - gli altri hanno provveduto ad eseguire il tampone privatamente, cioè a casa, tramite il classico kit. In realtà nelle ultime ore a Pietradefusi e dintorni ci sarebbero altri casi pure al di fuori della comunità scolastica e dei partecipanti alla cerimonia delle Prime Comunioni che una settimana fa si è svolta in paese». Non si fa allarmismo, ma di certo la scelta di chiudere la scuola era doveroso dal punto di vista precauzionale per non far allargare il cluster come nei giorni peggiori della diffusione del Covid. Una eventuale escalation contagiosa avrebbe creato allarme, specie tra le famiglie dell'Istituto Comprensivo di Dentecane che resterà chiuso fino a martedì 2 maggio su disposizione della massima autorità sanitaria locale, ovvero il sindaco Nino Musto.

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«Alla luce delle numerose richieste di chiarimento che ci sono pervenute nelle ultime ore - ha evidenziato il primo cittadino di Pietradefusi - è necessario specificare che la scuola sarà chiusa per consentire la corretta sanificazione degli ambienti. Il periodo di incubazione dell'attuale variante predominante è di circa due/ quattro giorni, quindi, tenere a casa i bambini ci permetterà di spezzare, si spera, la catena del contagio. Al momento non c'è nessuna preoccupazione sanitaria, ma dobbiamo essere cauti per rispetto della popolazione più anziana e fragile che è poi la maggioranza nel nostro paese».

«Oggi per fortuna abbiamo le armi, gli antivirali, per combattere e debellare il Covid-19 a differenza di due o tre anni addietro - ha dichiarato Nuccio Sanseverino medico ospedaliero tra i primi a essere contagiato in reparto dal virus e testimone di una battaglia civile in favore delle vaccinazioni -, e dobbiamo usarle anche tempestivamente. Purtroppo il virus circola e nei pazienti fragili o anziani può ancora recare danni seri e a volte letali. La precauzione, come nel caso della scuola chiusa a Pietradefusi, va sempre bene. È sbagliato sottovalutare i rischi legati al contagio da Covid-19. Non dobbiamo comunque abbassare la guardia sebbene la situazione sul fronte delle terapie sia rassicurante rispetto al recente passato». A Pietradefusi l'atmosfera resta surreale. Nino Musto, il sindaco, è guarito dal Covid-19 appena poche settimane fa. Conosce bene l'apprensione di chi è positivo e teme per la sua salute fino a quando non ci si negativizza. «Ci scusiamo per il disagio - ha aggiunto ancora il sindaco -, ma quanto è accaduto nella nostra comunità appena due anni fa ha lasciato un segno forte».
 

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