Covid ad Avellino, tamponi negativi
per i figli della docente della scuola Perna

Covid ad Avellino, tamponi negativi per i figli della docente della scuola Perna
di Alessandro Calabrese
Martedì 26 Gennaio 2021, 20:30
3 Minuti di Lettura

Nessun caso di Covid-19 tra gli alunni dell'istituto comprensivo Perna-Alighieri di Avellino. I tamponi effettuati sulla bambina delle elementari e il fratellino della scuola dell'infanzia hanno dato, fortunatamente, esito negativo.

Si tratta dei figli dell'insegnante di Forino che ha contratto il virus e ne è venuta a conoscenza giovedì sera. Proprio rispetto a questa situazione e all'attesa dettata dal protocollo Asl, finito sotto accusa, diversi genitori, interessati alla vicenda per avere i propri bambini nelle classi attenzionate, avevano espresso delle lamentele. Sottolineando i tempi di risposta dell'Azienda sanitaria locale rispetto ai singoli casi. Ferme restando le carenze del dispositivo sanitario, comuni a livello regionale e nazionale, sul piano del feedback scolastico, si registrano, però, pareri discordanti.

Lieto, appena giovedì, ribadiva l'ambito d'azione che hanno i dirigenti scolastici di fronte a casi o sospetti casi di Covid a scuola, ecco cosa dice la vicaria Elena Maffei: «Posso assicurare l'utenza spiega anche in qualità di responsabile dei docenti che per noi la prima preoccupazione è la tutela dei nostri alunni. A partire dal rispetto degli spazi nelle aule, distanziamento, mascherine, igienizzazione delle mani e sanificazione quotidiana. Abbiamo comprato addirittura dei macchinari per effettuarla e formato il personale». Poi sulle affermazioni di qualche genitore che ha parlato di scarsa informazione aggiunge: La nostra porta è sempre aperta, siamo disponibili a qualunque chiarimento in ogni circostanza. Io stessa ho spiegato alcuni aspetti a moltissimi genitori. Stiamo lavorando con grande scrupolosità e ci stiamo prendendo in pieno tutte le nostre responsabilità, per quello che ci compete, a partire dal dirigente scolastico. E sulla sicurezza come in tanti altri settori il nostro istituto è davvero un esempio.

Sulle richieste di dad pure tirate in ballo, poi, il protocollo scolastico, minuziosamente seguito al Perna è chiaro. Dunque, subito concessa, come da normativa, alla classe posta in quarantena e agli alunni fragili, per le altre istanze il preside ha provveduto a girarle al Miur. Mentre le maestre che insegnano in classi dove il genitore di un alunno è risultato positivo si considerano come contatti di contatti. Per cui, non sono previste misure particolari. Fanno eco alle dichiarazioni della vicepreside quelle della presidente del Consiglio d'Istituto, anche ieri informalmente a confronto, Annarita Tomeo: «Non siamo d'accordo con chi afferma che la direzione di questa scuola sia leggera dicono due membri del cdi probabilmente non conoscono bene le disposizioni. L'unica classe messa in quarantena per un episodio precedente, relativo alla positività di un'altra mamma, vede l'alunno in questione con una carica virale bassissima, e tutti i provvedimenti sono stati presi nell'immediatezza. Se ci sono ritardi nelle comunicazioni, dunque, non dipende dalla scuola. Il preside non può prendere provvedimenti di chiusura o ripristino della dad in assenza di decisioni dell'autorità sanitaria ».

Nessun dubbio anche per il vicepresidente del Consiglio d'Istituto sul fatto che l'attività di competenza venga svolta dalla direzione, dagli insegnanti e dal personale nel migliore modo possibile. «Siamo consapevoli del lavoro svolto da Lieto e dal suo staff. Certo, come il preside anche noi vorremmo che lo screening scolastico fosse obbligatorio per avere una maggiore garanzia nella fase di prevenzione. Ma questo non dipende né dal Consiglio né dalla direzione. L'auspicio è che in futuro al posto di alimentare allarmismi ingiustificati ci si confronti con spirito propositivo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA