Covid ad Avellino, la notte dei 50enni:
«Finalmente il vaccino, una liberazione»

Covid ad Avellino, la notte dei 50enni: «Finalmente il vaccino, una liberazione»
di Antonello Plati
Sabato 22 Maggio 2021, 09:08 - Ultimo agg. 24 Maggio, 12:35
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Fila tutto liscio nella «notte dei cinquantenni» al centro vaccinale. Buona la prima, dunque, per le iniezioni no stop dalle 8 a mezzanotte nella tensostruttura del campo Coni di Avellino.

Oltre mille i cittadini, iscritti nella piattaforma regionale, che sono stati convocati in via Tagliamento con un sms inviato l'altra sera dall'Asl (4mila 764 in totale nei 23 centri vaccinali). Poche le defezioni, ma il dato definitivo si avrà solo oggi. Non si sono registrati disagi, ma un solo un po' di fila all'esterno attorno tra le 19 e le 20, quando il responsabile del centro ha deciso di accelerare le operazioni anticipando di circa un'ora la previsione della tabella di marcia (coi cittadini avvisati telefonicamente).

All'appello quasi unicamente ultracinquantenni per la prima dose. Qualche richiamo, invece, per soggetti fragili, disabili, caregiver e conviventi. Oggi i cittadini dai 50 ai 59 anni residenti ad Avellino dovranno recarsi al centro vaccinale di Grottaminarda: appresa la notizia tramite il sms di convocazione in molti, ieri sera, hanno chiesto spiegazioni nella tensostruttura del campo Coni.

Tentativi, però, vani.

Tornando alla notte dei cinquantenni, positivi le impressioni. «È un'ottima iniziativa, spero si replichi nei prossimi giorni», dice Raffaele Pulzone, 54 anni. avvocato di Avellino con il pallino degli eventi musicali, mentre attende il suo turno. «Ho effettuato la prenotazione appena è stato possibile per la fascia di età nella quale rientro. L'altra sera quando ho ricevuto il sms di convocazione e ho letto che l'orario previsto era quello delle 22:15, in un primo momento, ho pensato si trattasse di un errore. Poi ho avuto conferma dell'apertura notturno del centro vaccinale». Per Pulzone, come per tutti i cittadini nella fascia di età dai 50 ai 59 anni, è prevista l'inoculazione del siero Pfizer-BionTech: «Avrei fatto anche AstraZeneca: il vaccino rappresenta l'unica via di uscita da questa situazione terribile che da oltre un anno a questa parte sta condizionando le nostre vite. Dico a tutti: non abbiate alcun timore e vaccinatevi».

Qualcun altro, però, fa notare: «Ci sono ancora persone tra i 60 e i 79 anni di Avellino che non sono state chiamate. Va bene che si facciano i vaccini ai cinquantenni, ma sarebbe giusto completare prima le persone più anziane».

In questo momento l'obiettivo, dichiarato dalla manager Morgante, è quello di chiudere nel più breve tempo possibile il primo giro con le fasce attive, per poi partire con i 40-49enni, che sono stati gli ultimi ad aver avuto il via libera all'adesione sulla piattaforma regionale Soresa (raggiungibile al link: adesionevaccinazioni.soresa.it/adesione/cittadino). In ritardo rispetto al resto della provincia, ci sono almeno 4 centri dove ci sono da smaltire tante prenotazioni. Peggio degli altri proprio Avellino, poi Atripalda, Montoro e Montefalcione che ancora non hanno finito con gli ultrasessantenni e dove sono partite solo da pochi giorni le convocazioni degli ultracinquantenni.

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Ieri sono stati operativi tutti i centri vaccinali territoriali, il drive through della caserma Berardi di Avellino e il centro vaccinale del presidio ospedaliero Criscuoli di Sant'Angelo dei Lombardi, per la somministrazione del vaccino in ambiente protetto, per un totale di 4mila 764 vaccinazioni programmate, tra prime convocazioni e richiami.

Dal 2 gennaio a oggi, l'Asl di Avellino ha fatto 212mila 256 dosi di vaccino. Di queste, 151mila 780 sono prime dosi e 60mila 476 seconde dosi. Dunque, in Irpinia è stato vaccinato almeno con una dose il 47 per cento della popolazione adulta (circa 320mila cittadini) e il 20 per cento con due dosi. Dati incoraggianti e al di sopra della media nazionale, 33,58 per cento con una dose e 16, 15 per cento con due.

Entrando nel dettaglio, gli ultraottantenni hanno ricevuto 24mila 658 prime dosi e 21mila 163 seconde dosi (Pfizer-BionTech); gli ultrasettantenni, 20mila 370 prime dosi e 166 seconde dosi (AstraZeneca e una piccola parte Johnson e Johnson); gli ultrasessantenni, 18.813 prime dosi e nessun richiamo (AstraZeneca e una piccola parte Johnson e Johnson); gli ultracinquantenni, 15mila 112 prime dosi e nessun richiamo (Pfizer-BionTech); i soggetti fragili, 34mila 751 prime dosi e 23mila 174 richiami (Moderna e Pfizer-BionTech); i disabili, 2mila 542 prime dosi e 1649 richiami (Moderna e Pfizer-BionTech); i caregiver dei disabili e i conviventi dei soggetti fragili, 11mila e 44 prime dosi e 1909 richiami (Moderna e Pfizer-BionTech).

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