Covid ad Avellino, il sindaco Festa:
«Test e tamponi per tutti a campo Genova»

Covid ad Avellino, il sindaco Festa: «Test e tamponi per tutti a campo Genova»
di Flavio Coppola
Sabato 31 Ottobre 2020, 09:05 - Ultimo agg. 19:52
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Test sierologici a tappeto, ma anche l'idea di un avviso pubblico per destinare una o più strutture agli asintomatici. Gianluca Festa apre il «Covid Center» di Avellino e rompe gli indugi. Riparte l'operazione Campo Genova, d'intesa con l'Ordine dei medici e sottolinea Festa - «con l'Asl». Iniziativa che il sindaco si appresta ad istituire ufficialmente con un'ordinanza attesa ad horas, per cominciare già da lunedì, proprio in concomitanza della già prevista campagna di tamponi che l'Azienda sanitari ha previsto, a partire da oggi, nella stessa area di Campo Genova.

Ma il Comune non vuole restare a guardare e il sindaco chiarisce il senso della sua azione: «L'avevamo annunciato nei giorni scorsi. L'Asl farà i tamponi, noi i test sierologici. Così saremo il primo capoluogo d'Italia ad effettuare un vero screening di massa.

E' l'unica azione efficace sottolinea - per contrastare la diffusione del virus con i fatti e non con le chiacchiere».

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Con un investimento ancora da definire ma il sindaco nei giorni scorsi ha parlato di 100.000 euro l'amministrazione attrezzerà a Campo Genova le strutture necessarie per effettuare i prelievi, occupandosi di fornire, luce, acqua e servizi igienici. Presidi che sorgeranno accanto alle tende già montate dall'esercito a beneficio dei drive in test dell'Asl. Dal punto di vista del merito, Festa distingue: «L'Asl effettuerà tamponi molecolari a determinate categorie di persone. Noi ci occuperemo dell'altra parte della comunità». Ma ci vorranno molti soldi, oltre a uomini e mezzi. L'obiettivo in termini numerici? «Tra Asl e Comune, credo che supereremo potenzialmente i 500 test al giorno. - riprende il primo cittadino - In due mesi potremo scrinare la maggior parte della popolazione». Quanti test comprerà il Comune? «Tutti quelli necessari. risponde senza mezzi termini il sindaco - Noi ci poniamo il problema. Chiunque ne ha bisogno, li avrà». L'obiettivo di una campagna di screening che si preannuncia tanto impegnativa quanto complessa e delicata è, chiaramente «anticipare il virus», stanando gli asintomatici ed evitando che contagino altri soggetti. Ma poi? Il pezzo che sembra ancora mancare è l'individuazione di una o più strutture in cui ospitarli, evitando la piaga diffusa dei contagi in famiglia.

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Se l'ipotesi della riqualificazione del «Maffuci» non è stata mai presa in considerazione dalla Regione, ora il sindaco si dice pronto al piano B. «Valutiamo un avviso pubblico per la selezione di strutture che vogliano mettersi a disposizione. Questo è il metodo della nostra amministra-zione». assicura il primo cittadino Dunque, anche alberghi e locali privati. L'operazione Campo Genova bis, secondo quanto prospettato da Festa, ripartirà ad inizio settimana. Per il capo dell'amministrazione comunale, «Campo Genova è l'unica area che possa ospitare un piano di screening come questo». E rivendica «la lungimiranza dell'amministrazione, che ha pensato di rimetterla in funzione ed attrezzarla». Sindaco e assessori, ma pure i consiglieri, nuovamente in campo dunque, per un progetto che si rende necessario alla luce dell'ondata di contagi che in questi giorni sta allarmando il capoluogo. Dati elevati rispetto ai mesi precedenti, nei quali Avellino sembrava essere stata solo lambita dal Coronavirus, ma che chiarisce il primo cittadino - sono ancora bassi: «La media dei positivi ad Avellino rimarca è inferiore a quel del 10 per cento di tamponi che è il trend in Campania. Noi siamo più o meno intorno al 7». Così il sindaco non inasprirà le ordinanze regionali e i decreti del presidente del Consiglio dei ministri già in vigore: «Al momento evidenzia - la situazione non è grave al punto da richiedere provvedimenti drastici». Ma ci ha pensato ieri la Regione ad imprimere una nuova stretta, stavolta sulle scuole dell'infanzia. Solo lunedì, Festa aveva invece ipotizzato di poter riaprire anche elementari e medie, d'intesa con l'Anci e l'Unità di crisi della Regione. Mission impossible per l'ente, come conferma anche l'assessore all'Istruzione, Giuseppe Giacobbe. Piazza del Popolo non potrà fare altro che adeguarsi alla decisione del Governatore.
 

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