Covid ad Avellino: scorta di vaccini
per tornare a regime ma c'è il nodo caregiver

Covid ad Avellino: scorta di vaccini per tornare a regime ma c'è il nodo caregiver
Giovedì 22 Aprile 2021, 08:30 - Ultimo agg. 20:52
4 Minuti di Lettura

Un carico di quasi 19mila dosi di vaccino è arrivato in Irpinia. Dopo cinque giorni di rallentamento, con una preoccupante decrescita registrata nelle somministrazioni quotidiane (si è passati da quasi a 4mila a circa 1500), la campagna anticovid dell'Asl di Avellino può ripartire a pieno ritmo. O almeno è questo che si spera.

Quello che mancava e che ha determinato la chiusura, a rotazione, di una decina di centri vaccinali, è arrivato ieri mattina all'ospedale Sant'Ottone Frangipane di Ariano Irpino. Nell'hub provinciale per lo stoccaggio e la conservazione dei box vaccinali sono state consegnate 10 pizze da 195 flaconi ognuna del siero prodotto da Pfizer e BionTech per complessivi 11mila 700 vaccini (da ogni flacone, infatti, è possibile estrarre fino a 6 dosi). A questi, s'aggiungono le 3mila 900 dosi di Moderna e le 3mila 100 del composto anglo-svedese AstraZeneca arrivate tra lunedì e martedì.

Dunque, con 18mila 700 dosi non dovrebbero esserci problemi, almeno sulla carta e almeno per sei o sette giorni, a far funzionare tutti e 22 i centri vaccinali presenti in provincia di Avellino. Ai quali offre supporto la postazione mobile dell'Esercito che opera in modalità drive-through (ovvero facendo le siringhe senza far scendere le persone dall'auto). Coordinati dal generale medico dell'Aeronautica Natale Ceccarelli, i militari dopo esseri stati a Sturno da ieri sono a Lioni e domani attraverseranno l'Irpinia per approdare a Moschiano. Gli uomini del 232esimo Reggimento trasmissioni lunedì prossimo torneranno nel capoluogo, dove, presso la caserma Berardi, cominceranno a fare i richiami agli anziani non deambulanti (1006 quelli che hanno fatto la prima dose dal 6 al 17 aprile).

Nonostante l'imponente rifornimento, l'attenzione resta concentrata solo su soggetti fragili, disabili e anziani non deambulanti. Innanzitutto perché l'Unità di crisi regionale ha fissato una data, l'8 maggio, per completare il primo giro di iniezioni a queste categorie (considerate prioritarie dal piano vaccinale del Ministero della Salute). Ma anche perché l'attuale stoccaggio non consente di fare altrimenti. Come noto con Pfizer-BionTech, di cui l'Asl di Avellino ha maggiore disponibilità, è riservato proprio a queste categorie prioritarie. Al netto di ciò, si allungano i tempi per la fascia di età dai 60 ai 79 anni (divisa in due scaglioni di prenotazione, dai 60 ai 69 e dai 70 ai 79 anni) alle quali è riservato AstraZeneca (e forse, quando sarà disponibile, anche Johnson & Johnson). Ieri, nei 12 centri attivi, sono stati fatti 1650 vaccini: 103 a Monteforte Irpino, 102 a Mirabella Eclano, 103 ad Avellino, 54 a Solofra, 190 ad Ariano Irpino, 96 a Vallata, 108 a Moschiano, 92 a Montefalcione, 142 a Grottaminarda, 108 a Mercogliano, 108 ad Altavilla Irpina, 108 a Montella, 224 a domicilio, 4 nelle residenze sanitarie e 108 nel drive through dell'Esercito.

Protestano i caregiver. I conviventi dei soggetti fragili, in particolare quelli residenti ad Avellino, continuano a lamentare la mancata convocazione da parte dell'Asl. Uno di loro spiega: «Secondo le indicazioni del Ministero della Salute, ribadite dal commissario straordinario Figliuolo, i conviventi e chi si prende cura di fragili e disabili avrebbero dovuto fare il vaccino nello stesso giorno del fragile o del disabile. O comunque a pochi giorni di distanza. Nel mio caso, purtroppo condiviso da decine e decine di persone, mia figlia è stata vaccinata all'inizio del mese e io non sono stato ancora convocato». 

Video

Sulla questione, il direttore generale dell'Asl di Avellino, Maria Morgante, ha spiegato: «Dobbiamo prima terminare le liste di ultraottantenni, fragili e disabili poi man mano passeremo alle convocazioni dei conviventi». Quindi, stando all'ultimo report dell'Unità di crisi secondo cui il 100 per cento degli over 80 campani ha ricevuto almeno la prima dose, qualcosa dovrebbe cambiare nelle prossime ore per quanto riguarda i caregiver. Vedremo.

In stand-by, per il momento, la proposta delle «vaccinazioni di comunità» fatta all'Asl dal consigliere regionale e presidente della commissione Sanità Enzo Alaia. Un'iniziativa promossa dal comune di Volturara che prevede l'attivazione di nuove sedi per la somministrazione gestite direttamente dalle amministrazioni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA