Aumentano le dosi somministrate ma non diminuiscono i disagi. La campagna anticovid dell'Asl di Avellino prosegue tra le proteste degli utenti (anche ieri lunghe file all'esterno del centro vaccinale del capoluogo) e l'annunciata chiusura di almeno 3 sedi (l'ente di via Degli Imbimbo, però, non comunica dove e quando).
Su più versanti qualcosa non sta funzionando: si tratta, soprattutto, di problemi tecnici e di gestione. Un eterno rodaggio che l'altro giorno ha determinato anche il tilt del servizio Recall dell'Asl con sms di convocazione errati o inviati due volte alla stessa persona ma con l'indicazione di due sede diverse. Ma procediamo con ordine. Protestano, innanzitutto, i volontari delle associazioni registrate presso la Protezione civile per i quali giovedì scorso sono partite le chiamate. Tuttavia, gli elenchi dai quali attinge l'Asl sono piuttosto datati: in diversi centri sono stati, infatti, inserite in lista persone decedute da anni, mentre altre sono state convocate in due strutture contemporaneamente.
In attesa, pure i conviventi e caregiver dei soggetti fragili. Franco Nunziate è uno di loro. Spiega quanto sta succedendo ad Avellino: «Mio figlio, 27 anni affetto da sindrome di down, è stato vaccinato con Pfizer.
Il malfunzionameno del servizio di Recall è segnalato, con un post sul suo profilo social, anche dal sindaco di Mercogliano, Vittorio D'Alessio: «L'Asl di Avellino ha comunicato che erroneamente il sistema informatico ha generato per i vaccinandi convocati due sms con informazioni diverse. Tutti i cittadini dei comuni di Mercogliano, Ospedaletto d'Alpinolo, Summonte e Sant'Angelo a Scala che hanno ricevuto l'sms per la vaccinazione dovranno recarsi al centro vaccinale di Mercogliano e non a Moschiano». Non va meglio ad Atripalda. Da due giorni, senza alcuna motivazione plausibile, l'Asl ha sospeso le vaccinazioni degli cittadini dai 70 ai 79 anni, ai quali è destinato AstraZeneca, per andare avanti sono con Pzifer riservato ai soggetti fragili e ai cittadini con più di 80 anni. Altra tegola, condivisa da tutte le sedi vaccinali, il tasso di rinuncia che si aggira attorno al 20 per cento a causa dei diffusi timori rispetto all'inoculazione di AstraZeneca. Ad aggravare un quadro già non incoraggiante, l'annuncio da parte dell'Asl L'Asl, di restringere il campo, almeno per qualche settimana. In alcune sedi, almeno 3, sono infatti state esaurite le liste di prenotazione dei cittadini nella fascia di età dai 60 ai 69 anni. Se non dovessero esserci prenotazioni in queste ore, le sedi (che ancora non sono state comunicate), riprenderanno l'attività solo quando sarà necessario somministrare i richiami agli ultraottantenni, ultrasettantenni e, a ruota, agli ultrasessantenni.
E da lunedì sospenderà l'attività anche la postazione allestita nella caserma Berardi di Avellino. I militari andranno in trasferta: saranno presenti prima a Sturno, poi a Lioni e infine in un comune del Mandamento-Baianese, dove con una postazione drive-through vaccineranno i cittadini non deambulanti che potranno fare l'iniezione senza scendere dall'auto. Oltre alla presenza dell'Esercito, sempre da lunedì, il territorio dovrebbe essere presidiato da 10 ambulanze che si aggiungono alle 6 che da qualche settimana stanno già girando per l'Irpinia. Queste equipe, supportate dai volontari di alcune associazioni, faranno le vaccinazioni a domicilio a quelle persone che per problemi gravi di salute non possono uscire di casa.