Covid a Cervinara, picco di infetti
tra i bambini dopo una festa

Covid a Cervinara, picco di infetti tra i bambini dopo una festa
di Gianluca Galasso
Domenica 7 Novembre 2021, 08:30 - Ultimo agg. 8 Novembre, 07:16
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Scuole chiuse, divieto di stazionamento nelle piazze e negli spazi pubblici, stop alla festa della castagna. Sono le decisioni adottate dalla sindaca di Cervinara, Caterina Lengua, per fermare la corsa del virus nel comune irpino ripiombato nell'incubo dei mesi più bui della pandemia. Scelte forti, elogiate pubblicamente dal presidente della Regione, Vincenzo De Luca.

I numeri del Covid-19 registrati in due settimane fanno dire al governatore che la città è stata «sull'orlo della zona rossa». E il pericolo non sembra ancora archiviato: sono 200 le persone in isolamento, 75 i positivi riscontrati finora.

Con il rischio concreto che possano aumentare ulteriormente. 

A determinare l'accelerazione della diffusione del contagio è stata una festa, organizzata in un locale privato, alla quale hanno partecipato diversi alunni delle scuole del posto. Qualche segnale il virus lo aveva già lanciato, con alcuni casi proprio tra gli allievi dei plessi cittadini. Poi l'esplosione di infetti. La fascia tricolore è corsa ai ripari, chiedendo anche il supporto della Prefettura che ha tenuto un Comitato per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica per affrontare la questione. Deciso un irrobustimento dei servizi di controllo da parte di Polizia e Carabinieri per il rispetto delle norme per contenere il Covid-19 e dei provvedimenti adottati dalla sindaca Lengua. Dalla riunione in Prefettura è emerso, tra l'altro, che sono interessati interi nuclei familiari e in ognuno si evidenzia la presenza di una o più persone senza la protezione dello scudo vaccinale. Il contagio ha coinvolto, inoltre, alcuni gruppi parrocchiali, tanto da spingere i sacerdoti a bloccare per due giorni la celebrazione delle messe e a chiudere le chiese per la sanificazione. Basti pensare, che solo negli ultimi tre giorni sono stati contabilizzati 36 positivi.

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La vicenda di Cervinara è sotto la lente della Regione. Da Palazzo Santa Lucia dicono: «In due settimane si sono registrati 75 casi di positività al Covid. Di questi, ben 15 riguardano minori al di sotto dell'età vaccinabile, di cui 7 che frequentano la stessa classe. La situazione, grazie all'intervento immediato del sindaco, in piena collaborazione con la direzione dell'Asl di Avellino e l'Unità di Crisi della Regione, è attualmente completamente sotto controllo. Non si registrano casi gravi, tutti sono stati posti in quarantena, e i locali dove è nato il focolaio sono stati chiusi. I 75 casi registrati hanno comportato la messa in isolamento di oltre 200 persone». Un quadro epidemiologico che non ammette ulteriori imprudenze. La gente del posto lo sa. Tanto che alcuni bar hanno deciso di chiudere temporaneamente le attività. Il presidente De Luca rivela che «Cervinara è stata sull'orlo di una chiusura completa, di un'altra zona rossa. Quanto è accaduto, conseguentemente a una festa privata (in un locale, ndr) cui hanno partecipato diversi alunni, con le tempestive misure adottate da un bravo sindaco, d'intesa con l'Asl e la Regione, ha evitato conseguenze più gravi ma è l'esempio di quanto potrebbe accadere se non prevale il senso di responsabilità di tutti». 

Quindi, l'appello alla massima attenzione: «Occorre, ora più di prima, rispettare in maniera rigorosa tutte le misure di contrasto alla diffusione del virus, a cominciare dalle vaccinazioni, uso delle mascherine, distanziamento». Per domani l'amministrazione comunale di Cervinara attende una nuova relazione da parte dell'Asl di Avellino per fare il punto della situazione. Con molta probabilità le scuole resteranno chiuse ancora per alcuni giorni. Dalle prossime ore sarà attivo il drive-in per l'esecuzione dei tamponi che funzionerà almeno due giorni a settimana. L'obiettivo è di effettuare uno screening allargato alla popolazione della città della Valle Caudina, che fa da cerniera tra l'Irpinia e il Sannio. Qui, la quarta ondata sta già bussando. Per questo motivo, secondo la Regione, la vicenda deve servire da monito per tutti.

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