Covid in Irpinia, il focolaio maledetto
del centro dialisi di Piano Pantano

Covid in Irpinia, il focolaio maledetto del centro dialisi di Piano Pantano
di Barbara Ciarcia
Mercoledì 21 Ottobre 2020, 08:41 - Ultimo agg. 22 Marzo, 06:49
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Carmine Fabrizio, 56enne di Mirabella Eclano, e Filomena Colarusso, 91enne di Venticano, sono stati accomunati dallo stesso destino.

Entrambi dializzati da qualche anno e affetti da altre patologie, erano pazienti del centro nefrologico, convenzionato Asl, di Piano Pantano, alle porte della città del Medio Calore. Centro divenuto cluster del contagio da Covid-19. Entrambi sono risultati positivi al Coronavirus, ed entrambi erano ricoverati da qualche giorno al Covid Hospital di contrada Amoretta. Carmine e Filomena sono morti a distanza di poche ore l'uno dall'altra. Carmine Fabrizio, il gigante buono, era risultato ben due volte positivo al virus che non perdona. Sui social, il giovane figlio, brillante ingegnere, ricorda i sacrifici di quel papà strappato troppo presto all'affetto della famiglia. Ed è un dolore contagioso quello per la morte di Carmine Fabrizio. Gli amici di una vita ricordano i suoi modi garbati, la gentilezza innata che strideva con la stazza dell'uomo costretto alla dialisi eppure sempre sorridente e gioviale.

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Il Covid è stato fatale per il 56enne eclanese ricoverato appena lo scorso dieci ottobre al Moscati di Avellino.

In pochi giorni però le condizioni cliniche di Carmine Fabrizio si sono aggravate fino al decesso avvenuto l'altra notte. Ieri mattina invece è deceduta Filomena Colarusso di Venticano, madre di uno stimato docente dell'Istituto Alberghiero De Gruttola di Ariano. L'anziana, in dialisi come Carmine Fabrizio, al centro specializzato ubicato alla periferia di Mirabella Eclano, si è aggravata in pochissimo tempo. La corsa in ospedale, ad Avellino, dopo il verdetto di positività al Coronavirus contratto proprio nella struttura dove si sottoponeva al ciclo di dialisi. Anche per Filomena non c'è stata salvezza.

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Mirabella Eclano e Venticano, come qualche mese addietro, si ritrovano a piangere le vittime del Covid-19. Si allunga così l'elenco dei decessi in entrambi i centri del Medio Calore. A Mirabella la prima vittima del Coronavirus è stata Furio Pirone, ultrasettantenne storico supporter della locale squadra di calcio. Qualche giorno addietro è venuto a mancare il noto pizzaiolo 71enne, Livio Di Pietro. L'uomo è risultato positivo al Covid dopo un pellegrinaggio a San Giovanni Rotondo. È morto dopo appena tre giorni di ricovero al Moscati. A Venticano salgono a tre le vittime del coronavirus. Durante la prima ondata morirono in seguito al contagio da Covid-19: Augusto Nardone, 78 anni, e Salvatore Ambrosino, 72 anni, ex ispettore capo della Polizia di Stato. Il sindaco del borgo ai confini con il Sannio, Luigi De Nisco, non nasconde la personale preoccupazione per l'avanzata dei contagi nella comunità che amministra per il terzo mandato. E dopo aver espresso cordoglio per la morte della concittadina 91enne, Filomena Colarusso, allarga le braccia, sconfortato. «La diffusione del contagio è purtroppo ripresa nella nostra comunità- ha esclamato De Nisco - Occorre responsabilità, buon senso. Non è il momento di organizzare feste private, cene e compleanni. Per festeggiare c'è tempo». Lo ha scritto in una lunga lettera destinata alla propria comunità pure il sindaco di Mirabella Eclano, Giancarlo Ruggiero. «Questi quindici giorni che abbiamo davanti sono giorni decisivi per tutti, per la salute di ciascuno e per il bene di Mirabella Eclano. Vi invito a uno sforzo ulteriore, a stare attenti, a evitare le uscite superflue». 

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