L'Irpinia perde Frieri,
il dottore gentile della lotta al Covid

L'Irpinia perde Frieri, il dottore gentile della lotta al Covid
di Gianluca Galasso
Venerdì 19 Marzo 2021, 09:37 - Ultimo agg. 20 Marzo, 19:56
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Un ulteriore e ultimo gesto d'amore: la donazione degli organi. Anche nel momento del trapasso, Angelo Frieri ha voluto aiutare gli altri. Così come ha fatto per una vita intera.

Ieri sera, il cuore del direttore degli ospedali di Ariano e Sant'Angelo dei Lombardi, da un anno in prima linea nella lotta al virus, ha cessato di battere. Epilogo che tutti temevano da lunedì scorso, quando s'era sentito male, ma a cui nessuno voleva credere. La fiammella della speranza non si era mai spenta. Poi purtroppo è accaduto: è morto un uomo buono. Un professionista d'eccellenza. «Con Angelo se ne va una persona perbene, di rara umanità e gentilezza d'animo», le parole di Renato Pizzuti, manager del Moscati, dove Frieri era stato ricoverato dopo l'infarto.

Commosso è Mario Sena, già assessore e consigliere regionale: «Angelo è stato mio amico e interlocutore costante nelle questioni sanitarie fin dal sisma, quando da assessore regionale mi occupai della ripresa del comparto assistenziale in Irpinia. Perdiamo un grande professionista, un uomo esemplare, un amico che ha dato la vita fino all'ultimo giorno per la funzionalità degli ospedali della Asl, da Ariano a Sant'Angelo, lavorando anche di notte».

Era il Dottore con la D maiuscola. Il docente universitario e dirigente Pd, Toni Ricciardi, gli dedica un pensiero: «L'ospedale di Sant'Angelo dei Lombardi era la tua vita. Hai combattuto dopo la tragedia del terremoto per salvarlo e rilanciarlo. Quando me lo raccontavi ti brillavano gli occhi. Credo che l'ospedale debba portare il tuo nome». «Non ho parole dice affranta la consigliera provinciale ed ex sindaco di Sant'Angelo dei Lombardi, Rosanna Repole - Con Angelo abbiamo trascorso l'infanzia e frequentato le stesse scuole elementari nella nostra Sant'Angelo. Lo ricorderò sempre con grande affetto: un gentiluomo, un uomo buono, sempre vicino ai pazienti e a quanti avevano bisogno di una parola di conforto. È una perdita immensa, che non trova ragione, perché Angelo è stato il testimone e il baluardo dell'ospedale Criscuoli dell'Alta Irpinia, il custode della difesa della sanità umana e uguale per tutti». Era un medico di trincea, apprezzato dai colleghi e dai pazienti. «Con l'improvvisa scomparsa del dottore Frieri l'Irpinia perde uno dei suoi professionisti migliori - sottolinea il sottosegretario all'Interno, Carlo Sibilia - Il destino ha voluto che si spegnesse nel giorno in cui l'Italia stava celebrando la giornata delle vittime del Covid.

Frieri si è speso senza sosta per garantire assistenza ai pazienti, soprattutto quando il virus è entrato negli ospedali. Un medico che ha preferito rimandare la pensione, con il desiderio di restare ancora in prima linea nella battaglia contro il Covid». Le qualità di Frieri vengono rimarcate dal consigliere regionale Livio Petitto: «Ha speso tutta la sua vita per gli altri. L'Irpinia perde un grande professionista e un amico».

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Incredula è Rosetta D'Amelio, consigliera delegata alle Pari opportunità della Regione: «Ho sperato fino all'ultimo di ricevere una buona notizia. La sanità campana e l'Asl di Avellino dovranno fare a meno di un dirigente dalle indiscusse qualità umane, dall'eccellente preparazione scientifica e dalle grandi capacità gestionali». «Angelo era un crescendo di amore: per il suo lavoro, per i suoi pazienti, per il suo ospedale, per la sua terra ricorda Maria Concetta Conte, direttore sanitario dell'Asl di Benevento - Un amore sincero, che si leggeva negli occhi limpidi e franchi. Ha speso tempo ed energie inimmaginabili, profuso impegno senza sosta per il Criscuoli». Il presidente del Conservatorio Cimarosa e consigliere comunale di Avellino, Luca Cipriano, evidenzia: «Scompare un uomo buono, allegro, solare. Un grande professionista, un medico al servizio degli altri. Il suo impegno nell'emergenza Covid è stato semplicemente esemplare». Parole commosse anche da Pino Rosato, ex direttore generale del Moscati: «Ci ha lasciato un Angelo di nome e di fatto. Un uomo buono, un professionista serio,un dottore disponibile ed umano, ricco di nobili sentimenti e fortemente attaccato alla sua terra ed al suo ospedale».

Frieri era prossimo al traguardo della pensione. Avrebbe potuto tirare i remi in barca, ma non lo ha fatto. È stato un condottiero che ha combattuto in prima linea. Fino alla fine.
 

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